Torna indietro

Controcopertina - Tanelli su Pianosa: Parco e Comune debbono dialogare

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 16 luglio 2004

Si è conclusa la prima giornata del Convegno sui cambiamenti climatici del Pianeta organizzato a S.Rossore dalla Regione Toscana. Politici, ambientalisti, scienziati, imprenditori hanno riportato dati ed espresso il loro punto di vista su una problematica globale che ci coinvolge tutti. I media danno ampio resoconto degli avvenimenti. E’ una grande sfida di civiltà ,di politiche,di economie e di ricerca scientifica. Pianosa contribuisce a questa sfida. Nell’Isola opera dal 1999 “PianosaLab”, una struttura di ricerca sugli ecosistemi e le variazioni climatiche dell’area mediterranea frutto della collaborazione fra l’Istituto per l’Agrometeorologia (IATA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Comune di Campo e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Attività scientifiche e didattiche, turismo ambientale e agricoltura biologica sono state le linee guida fissate per lo sviluppo sostenibile dell’Isola. Condivise dallo Stato, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Campo e Parco Nazionale che nel Marzo del 2000 hanno firmato a Roma un solenne protocollo d’intesa. Le attività scientifiche e didattiche si sono espletate oltre che con PianosaLab, con ricerche di biologia marina e terrestre, avifauna, archeologia, campi ecologici, iniziative scolastiche (A Scuola nel Parco delle Isole ; Conoscere Pianosa). Università (Pisa,Firenze,Stanford). Istituti di Ricerca (Livorno,Piombino), Istituti Scolastici del territorio e del continente , Associazioni ambientaliste (Legambiente, WWF) sono stati gli attori di queste iniziative. Il turismo ambientale contingentato e guidato è stato attivato dal 1998, non appena venne a cessare la destinazione penitenziaria dell’Isola. Le ragioni che portarono, il Consiglio Direttivo del PNAT e il Comune, ad intraprendere questa iniziativa furono essenzialmente due. La prima, la consapevolezza che per allargare la cultura ed il rispetto della natura devono essere resi fruibili , nei modi appropriati, gli ambienti piu’ belli che la natura ci offre. La seconda ragione fu’ dettata dall’esigenza di creare su Pianosa una opinione pubblica che avendone visitato i luoghi fosse in grado di collaborare al contrasto di appetiti speculativi piu’ o meno striscianti e nel contempo di essere testimone della esigenza di interventi in grado di contenere il degrado che con l’istituzione del regime carcerario “41 bis” si era determinato nell’Isola. Oggi sono decine di migliaia i cittadini italiani e stranieri che hanno visitato Pianosa. Sono qualche centinaio gli articoli e le trasmissioni che i media nazionali ed esteri hanno dedicato all’Isola. Sulla bellezza di Pianosa, le sue fragilità, le sue esigenze di tutela si è creata una consapevolezza diffusa e non reversibile. E’ diffusa anche la consapevolezza che il suo turismo deve mantenere precisi caratteri di qualità, compatibilità, sostenibilità, seria ed accurata organizzazione.. Ma il turismo anche se di qualità non basta per dare un futuro a Pianosa. L’obiettivo deve essere quello di ricreare una residenzialità nell’isola, compatibile con il suo essere un pezzo di un Parco Nazionale. Carcere verde, Comunità Monastica, cooperative agricole sono state le proposte ed i percorsi intrapresi in questi anni. In particolare la presenza di una Comunità Monastica Benedettina, in grado di sviluppare agricoltura biologica, aperta alle vocazioni cooperative del territorio e realisticamente inserite nelle progettualità economiche solidali di Banca Etica, ha visto un avanzato stato di progettualità la cui concretizzazione è stata ostacolata in primis dalle visioni mercantili e dalle ambiguità del demanio dello Stato. E’ stato scritto che non esistono errori, ma opportunità che la vita ti offre per crescere e migliorare. Assumiamo questo approccio positivo anche in merito alle recenti polemiche sulla “bigliettazione“ di Pianosa. Comune e Parco Nazionale hanno precise funzioni e responsabilità istituzionali e sociali che li obbligano al dialogo ed alla collaborazione leale e trasparente. Questo è il sentire comune. Non dimentichiamo che Pianosa è ancora demanio dello Stato, il quale ha impugnato le determinazioni sugli usi civici ed ha inserito l’isola, in un quadro di notevole incertezza ed oscurità, fra i beni alienabili. La Regione Toscana da subito si è dichiarata pronta all’acquisto del bene per evitare meri interventi speculativi.La Soprintendenza ha certificato il suo alto valore ambientale e culturale. Non dubitiamo nella volontà del Ministero per l’Ambiente di contrastare la mercificazione di Pianosa,ma sappiamo anche che i rischi ci sono e che le istituzioni devono fare sistema per contrastarli.


tanelli giuseppe

tanelli giuseppe