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Peria: Fa qualcosa di Sinistra, anzi di decente!

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 15 luglio 2004

Parafrasando Moretti ricordiamo una lettera di qualche giorno fa, indirizzata al Sindaco di Portoferraio, che fino ad oggi non ha ritenuto degne di risposta una serie di domande poste che gli sono poste dalla più importante associazione ecologista d'italia e dell'Isola. La prima verteva sulla necessità che il comune esercitasse il diritto di prelazione per l'acquisto di un volume strategico per il futuro di Portoferraio e dell'Elba, come l'ex centrale ENEL (meno di un milione di euro, per entrare in possesso di un valore enorme sia pecuniario che storico culturale. Se il Sindaco di Portoferraio sta gestendo un bilancio da canna del gas di cui non ha responsabilità, ha almeno provato ad attivarsi per costituire una cordata di enti locali che possano aiutare il Comune Portoferraiese a non perdere (a favore di eccitatissimi privati) il suo "affare del secolo"? Si è sentito su questo tema con Giorgio Kutufà, fresco d'insediamento in Provincia, che contribuendo ad una battaglia di civiltà urbanistica come questa darebbe un primo segno di una gestione attenta alle peculiarità insulari? Ha sondato le disponibilità di un impegno in tal senso del Presidente Martini così attento ai casi elbani (ed ai casi dsgli elbani negli esecutivi provinciali)? Ha chiesto aiuto (a proposito di chi i soldi ce li ha) all'Autorità Portuale, che dovrebbe essere più che interessata al destino di un'immensa volumetria che a seconda della proprietà e dell'uso potrebbe diventare un formidabile strumento di sviluppo o un nuovo devastante carico per l'area portuale? Ha sollecitato l'intervento dei colleghi sindaci elbani perché il patrimonio pubblico insulare non si privi di un bene che, come il porto, è di TUTTI gli isolani? E se ancora ciò non è stato fatto, a 10 giorni dalla scadenza della opzione, si è almeno mosso per ottenere un proroga dall'ENEL, proprietaria dello Stabile in modo da poter prendere tempo, e farsi magari venire perfino qualche idea? Le domande di Legambiente meritavano una risposta ed anche le nostre crediamo. Abbiamo pubblicato ieri una lettera di Luciano Lunghi, forse un po' drastico nelle sue critiche, ma che sostanzialmente diceva, dopo un mese non siete stati capaci di mandare segnali precisi. Ad uso degli amministratori facciamo qualche esempio di segnale preciso: Per due anni consecutivi nell'inchiesta NAZIONALE sul "mare in gabbia" di Legambiente la Cala dei Frati di Portoferraio si meritò il titolo di paradigma nazionale delle spiagge espropriate alla fruizione della comunità. Goletta Verde è prossima al ritorno se casualmente lo striscione giallo della vergogna tornasse ad aprirsi tra le Ghiaie e la Padulella stavolta la colpa non potremmo darla a Giardini che non manteneva le parole date (pure a chi scrive). Dovete dirci e presto cosa volete fare, e non ci rispondente con le disquisizioni e interpretazioni di una legge chiara (l'accesso c'era, l'accesso non c'era, c'era ma non era cartograficamente rilevato etc) Portoferraiesi ed ospiti devono TORNARE alla Cala dei Frati che è un bene collettivo. Riunitevi, se occorre portate i sali d'ammonio per chi tende a svenire quando ascolta il termine "esproprio", e diteci come volete procedere perchè almeno nel 2005 Portoferraio si riprenda la fruizione di una fetta della SUA costa. Altri segnali precisi dovrebbero essere dati sulle antenne, fattispecie quelle del Puntale dell'Acquaviva e sulla eterna questione del Canile. In questi casi occorrerebbero due solenni dichiarazioni di intenti di segno opposto (l'una verso l'abbattimento, l'altra verso l'edificazione) visto che lo spostamento degli ageniali mostri e un canile non si fanno in un giorno. Ma una ideale prima pietra (come segnale ai tanti che attendono il cambiamento) ci parrebbe opportuno lanciarla a quattro anni e undici mesi dalla fine del mandato.


capannone enel portoferraio

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