La confusione del Comune di Campo nell'Elba sull'imposizione del tiket a Pianosa si va facendo veramente preoccupante e denota la leggerezza con la quale è stata preparata l'imposizione della gabella di 5 euro. Dice l'Assessore all'Ambiente Graziani: "Non è vero che essa (la quota di 8 euro che attualmente si paga al Parco Nazionale, n.d.r.), così come è stata fissata, è prevista dalla legge 394 ". Non sappiamo quale sia la conoscenza del Dottor Graziani della legge 394/91sui Parchi, ma deve essergli sfuggito l'articolo 16 che al comma 1 dice testualmente: "Costituiscono entrate dell'Ente parco da destinare al conseguimento dei fini istitutivi: (...) f. i canoni delle concessioni previste dalla legge, i proventi dei diritti d'ingresso e di privativa e le altre entrate derivanti dai servizi resi". Quindi il Parco Nazionale, commissariato o meno, può mettere un tiket di accesso che, infatti, c'è sempre stato da quando Pianosa è nuovamente accessibile. Ma anche l'imbarazzato comunicato a firma del Sindaco Galli, che cerca di buttare acqua sul fuoco, viene sommerso e scavalcato dall'incontenibile vice-Sindaco che tira fuori dal cilindro un altro coniglio, dice Graziani: "il Parco commissariato non può decidere la quota da solo, deve essere deliberata dalla Comunità del Parco ed inclusa nel Piano dell’Ente" Ma quando mai! I compiti della Comunità del Parco sono fissati dall'Articolo 10 della legge 394/91 (vedi allegato) che non parla assolutamente della possibilità dei Comuni di mettere tiket di accesso ad un Parco Nazionale. Non si capisce dove l'Assessore all'Ambiente abbia trovato la possibilità per il Comune di Campo di mettere tiket, forse nel successivo articolo 14 Iniziative per la promozione economica e sociale (vedi allegato)? No, neanche lì c'è la possibilità di gabelle comunali. Infatti, la Legge 393/91 dà alla Comunità del Parco (non ai singoli Comuni!) un importante potere di controllo e di indirizzo ma affida al Parco tutto il resto. Graziani, per giustificare la gabella come unico caso nazionale, si chiede anche "qual é l'Ente Pubblico che possiede 960 ettari all'interno di un Parco?", ce ne sono, Assessore, ce ne sono anche diversi che posseggono ben più proprietà ed usi civici dentro l'Aree Protette, basterebbe chiedere alla Regione Toscana per il suo demanio Forestale, ma a nessuno è venuto in mente di scatenare un simile casino e di trattare quei territori come una cosa privata! Leggiamo anche che il vice-Sindaco Graziani "tiene a smentire le voci di un eventuale "punto blu" (affitto ombrelloni e sorveglianza del tratto di mare) da istituirsi da parte del Comune nell’isola piatta", benissimo ne prendiamo volentieri atto, anche perchè così si smentisce autorevolmente l'operato di quel Delegato del Comune di Campo nell'Elba che si è recentemente recato a Pianosa a prendere le misure per la realizzazione di un "Punto Blu" (detto anche "Azzurro"), ipotizzando anche un ristoro semovente lungo la spiaggia. Dovrebbe averlo fatto sulla base della delibera di Giunta n.64 del 22 marzo 2004, provvedimento votato all'unanimità (anche dal Dottor Graziani Enrico Nicolò), e che aveva come oggetto: "individuazione dei Punti di Assistenza alla Balneazione nelle spiagge libere denominati "Punti Azzurri" - STAGIONE BALNEARE 2004". La Delibera prevedeva di realizzare diversi i "Punti Azzurri": uno proprio a "Cala Giovanna nell'Isola di Pianosa" ed altri dentro il Parco Nazionale a Fonza; Galenzana; Cala del Colle e poi 4 a Marina di Campo, 2 a Fetovaia ed uno a Pomonte. Siamo d'accordo con il Sindaco Galli: bisogna "poter riaccendere il dialogo su Pianosa, con chiarezza e trasparenza" ma per farlo bisogna necessariamente partire da quel che dice realmente la Legge e dal rispetto del ruolo e delle competenze di ognuno, perchè con queste alzate d'ingegno e con questo polverone politico istituzionale chi ci rimette è soltanto Pianosa e il suo ambiente. Mentre a noi parrebbe proprio questo, l'interesse primario di Pianosa, che il Parco ed il Comune dovrebbero salvaguardare.
Pianosa gmg C cappero