Il giorno 9 di luglio abbiamo avuto la prova che, superando sterili egoismi di rappresentanza e di appartenenza, la buona volontà ed il senso di responsabilità possano avere la meglio sull’indifferenza e sulla rinuncia, ancorché delittuosa, ai mandati ricevuti. Per la vera prima volta la società politica e civile ha risposto con un gesto di seria e concreta presa di posizione, ognuno teso a cercare una soluzione al problema che il calo, purtroppo notevole, di presenza turistiche, rappresenta per la monocultura economica elbana. Assordanti, per la loro assenza, le voci delle compagnie marittime che al turismo devono la vita ed il motivo di esistere, triste la mancanza dell’ Autorità portuale che comunque ha segnalato la sua indisponibilità ad essere presente. Peccato, speriamo nel futuro. Certamente le voci erano tante e diverse, ma nessuna stonante nel coro. E’ cosa nota che la Regione abbia sempre confermato la sua disponibilità ad un concreto aiuto, anche di carattere Europeo, se richiesta e sollecitata con un progetto unico, che raccolga e rappresenti, giustamente, tutte le forze sociali ed economiche elbane. E’ un richiamo giusto che condividiamo. La regione non può certamente accettare progetti che non siano la voce della Comunità sociale ed economica di tutta l’isola. Ed ora, quindi, si dovrà ricercare il Soggetto delegato alla creazione di una task force che, coinvolgendo tutti, possa formare e poi presentare il progetto. Occorre avviare subito una campagna promozionale di notevole spessore che ci riporti nella mente e nei cuori dei nostri futuri clienti. E’ evidente che dovrà trattarsi di un messaggio nuovo, di alta qualità artistica e di grande effetto visivo, subliminale e palese. Dovremo mettere, come prima mossa, in cantiere quindi uno spot televisivo di immediata presa, per l’immediato futuro. Dobbiamo trovare nuovi Ospiti e nuove attenzioni, da un nuovo mercato, anche cercando di richiamare Ospiti che nel tempo abbiano avuto cattive immagini ed ancor peggiori situazioni. Il compito appare arduo ma non certo impossibile. Anche se molte responsabilità ricadono sugli attori dell’isola, la congiuntura economica, europea e mondiale, ha sicuramente una sua pesante corresponsabilità. Ma il ragionamento da seguire è, a nostro avviso, un altro. Le persone non hanno smesso di consumare vacanze al mare ( 87,31 % degli europei sceglie come prima destinazione il mare, possibilmente pulito come il nostro ancora appare ) e neppure tralasciano territori e destinazioni egualmente costose come quelle elbane. Quindi il mercato è tuttora vivo e presente, vivace e funzionante. Dobbiamo, seriamente e con determinazione, ”togliere” , con strumenti idonei, nessuno escluso, Ospiti da altre destinazioni con una concorrenza che si basi sugli antichi fenomeni quali l’empatia ( sorprendere piacevolmente il cliente con gesti ed iniziative gradevoli, ancorché non dovute ) la cura ossessiva del verde pubblico, la pulizia delle acque costiere con un mezzo che raccolga tutte le immondizie in galleggiamento, facendo il periplo dell’isola continuamente, la gentilezza di tutti gli operatori e di tutti i cittadini. Vi è un esempio calzante : alcuni alberghi, purtroppo pochi, che sono stati sempre ben gestiti, nel rispetto più autentico e profondo della parola Ospitalità ( ancorché a pagamento ) sono sempre pieni e svolgono anche un importante lavoro di traino per gli altri. Molti alberghi, a volte mal gestiti o comunque in posizioni difficili, sono semivuoti. Quindi la qualità, comunque espressa, paga, sempre. Lo stesso discorso vale per le località prese nel loro insieme ( fare sistema). Alcune soffrono ed altre ridono. E’ una storia lunga della quale non ci si rende conto negli anni di mucche ben pasciute ma che subito presentano il conto dell’incuria, o della pochezza, negli anni di recessione economica.
cavoli panorama spiaggia