Non abbiamo commentato in pagina lo scritto o sarebbe meglio dire la lamentazione degli amici di Elba2000, che hanno, come al solito da questo giornale, tutto lo spazio per esprimere in forma integrale le loro idee che in genere condividiamo in percentuali variabili tra il niente per cento e il meno d’un cazzo per cento. Il fatto è che siamo chiamati in causa, poiché abbiamo la radicatissima convinzione che la proposta della Provincia Autonoma dell’Isola d’Elba, non risponda a criteri di razionale governo del territorio. Si badi bene noi crediamo che si possa ragionare sulla opportunità di decentrare o meno alcune o molte funzioni decisionali nel comprensorio, ma non crediamo che in una Nuova Provincia per una caterva di ragioni (solo parzialmente da A Sciambere) Ne siamo sempre stati convinti, così come siamo sempre stati convinti della opportunità del Comune Unico, perché non ci sono mai piaciuti gli acritici “Campi di Decentramento” ed abbiamo sostenuto queste idee indipendentemente da cosa ha detto nelle diverse epoche la forza politica a cui eravamo vicini o in cui lavoravamo. Solo i più datati si ricorderanno la “Sbornia dei Comprensori” quando la Rossa Toscana pensò di spezzettare il territorio creando enti intermedi come i comprensori, che di fatto ponevano in discussione l’esistenza delle province stesse. Noi da ragazzi rossi come la Toscana pensavamo fosse una discreta cazzata e successivamente così pensò la Toscana medesima che operò delle precipitosissime marce indietro. Idem dicasi per il comune unico elbano: ricordiamo infatti che alla fine degli anni ’70, quando due allora giovani comunisti che rispondevano ai cognomi di Rossi e Battaglini lanciarono l’idea e furono accolti da un coro di entusiastici pernacchi a partire dal pernacchio rosso. Vantati i nostri quarti di coerenza, ci siamo sentiti più che un pelo un parrucchino offesi a sentir trattare tutti quelli che pensano non praticabile l’idea della provincia autonoma da “ascari” e “collaborazionisti”, vieppiù perche il termine ultimo storicamente fu attribuito a chi collaborava con i fascisti e i nazisti, e mutatis mutandis (no assessore non significa “cambiatevi le mutande”) ci pare un poco improprio che la si pronunci bollando sviolina proprio al centrodestra facendo quasi concorrenza ai trombettieri professionisti e pagati. Ma la cosa più insopportabile, ci consentano gli amici “autonomisti” è l’appello finale alla sinistra ad essere tolleranti. Dopo le offese (pesanti e gratuite) l’invito al confronto. Se uno esordisce con: “budelloditumà” non può immediatamente dopo dire:“ma ragioniamo”, ascari della destra (la più scombicchierata che si sia mai vista all’Elba) collaborazionisti non sappiamo a che fine ma raramente i collaborazionisti ne hanno di nobili, sarete voi.