Su Elbareport del 9 luglio 2004 è apparsa una denuncia di Legambiente sul furto sistematico dei sassi di granito della spiaggia di Pomonte. Non ci è piaciuto però il riferimento agli idiomi dei presunti colpevoli che parlavano la lingua tedesca e, ancor più grave, il noto dialetto capoliverese. Come Amministrazione Comunale deprechiamo tale comportamento, da chiunque esso sia stato perpetrato, ma come comunità capoliverese ci sentiamo profondamente offesi dall’essere additati alla pubblica opinione come autori del furto. L’asportazione di materiale dalle spiagge è reato e, come tale, perseguibile a norma di Legge. Chi ha potuto udire la lingua parlata da coloro che sottraevano i sassi, era abbastanza vicino, quindi avrebbe potuto allertare le forze dell’ordine che, anche tramite la targa dei veicoli che venivano caricati, avrebbero potuto procedere all’identificazione e alla denuncia dei colpevoli. Un tale comportamento avrebbe prodotto molteplici risultati: impedire la sottrazione dei sassi, assicurare i colpevoli alla Giustizia, inibire l’illecito per il futuro ed evitare di offendere tutti quei cittadini che vivono nel rispetto della Legge e che, normalmente, quando hanno bisogno di materiale, sono soliti acquistarlo.
pomonte spiaggia sassi