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Kutufà presenta la giunta, debutto coi fiocchi per Scelza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 11 luglio 2004

Elbareport, si sa, difficilmente varca il canale, ma solo fisicamente. Perché con la mente e con lo spirito ieri c’era alla presentazione della nuova giunta provinciale di Livorno, eccome se c’era. Ma andiamo con ordine. Cominciando, cioè, con la notizia, ovvero la composizione del nuovo esecutivo dell’amministrazione provinciale. Nove moschettieri più Giorgio Kutufà, cinque della città capoluogo e cinque provenienti dal territorio provinciale. Arrivano da Livorno, oltre al presidente, i diessini Laura Bandini, Marcello Canovaro, il verde Mario Lupi ed il tecnico di area Margherita Alessandro Giovannini. Due assessori provengono dalla Bassa Val di Cecina: l’ex sindaco di Castagneto Carducci Monica Giuntini (Ds) e l’ex assessore di Rosignano Simone Bartoli (Pdci). Quindi un altro duo della Val di Cornia, composto dall’ex sindaco di Piombino Luciano Guerrieri (Ds) e dal sanvincenzino Fausto Bonsignori (Sdi) e, infine, il rappresentante dell’arcipelago. E’ quel Franco (Francesco all’anagrafe) Scelza che è stato a lungo in corsa per fare il sindaco (pardon, il candidato a sindaco) di Portoferraio per poi essere eletto consigliere comunale da meno di un terzo dei cittadini che avevano firmato una petizione che lo voleva sindaco, ma che poi alla fine grazie agli insistiti buoni uffici del Presidente della Regione Martini e di Vannino Chiti può sistemarsi oltre che in consiglio comunale a Portoferraio su una poltrona livornese non meno ambita. Seguirà, così ci riferiscono i colleghi che hanno partecipato alla conferenza stampa, la modernizzazione organizzativa e i sistemi informatici dell’Ente. Smentite le voci che lo davano al turismo, delega offerta al socialista Bonsignori. A un certo punto qualcuno ha avuto perfino l’ardire di chiedere al presidente e al neo-assessore se fossero in pace con ogni questione di opportunità, vista la presenza di un’indagine nella quale figura lo stesso Scelza. La domanda è arrivata dal collega Luciano De Majo, che è peraltro corrispondente de «l’Unità». Kutufà si è detto convinto che la vicenda giudiziaria potrà risolversi senza effetti negativi per il suo assessore, Scelza invece è apparso più nervoso ed ha tenuto a sottolineare un paio di volte nella sua risposta, che quell’indagine non c’entra niente con le vicende che hanno visto protagonisti il sindaco (anzi l’ex sindaco, cavolo le elezioni sono passate!) Ageno oppure prefetti e giudici, oppure gli amministratori della Comunità Montana. E’ tutta un’altra cosa, ha spiegato Scelza (come se qualcuno nella domanda avesse sostenuto il suo coinvolgimento negli altri fascicoli, cosa che non è avvenuta), chiudendo col dire che l’ipotesi su cui sta lavorando la Procura è, al massimo, una contravvenzione per la ben nota vicenda del pontile del "Cantierino" dell'Esaom. «E’ una sciocchezza che si risolverà in un niente di fatto», ha detto Scelza, che poi, lasciando la sala dove si è tenuta la conferenza, avrebbe pure chiesto a Kutufà in gran segreto chi fosse il giornalista che si era permesso di fare quella domanda e per quali testate lavorasse. Fra il collega De Majo e Scelza c’è stato, ci dicono, anche uno scambio di battute piuttosto serrato: «Visto che scrivi per l’Unità e non per il Giornale, avresti potuto informarti meglio a Portoferraio prima di fare una domanda posta a quel modo», ha detto il neo-assessore di Palazzo Granducale. Ricevendo per tutta risposta una rassicurazione: «Stia tranquillo, informato mi sono informato. E proprio a Portoferraio. Magari non abbiamo le stesse fonti…». Eh già, chissà quali cattive fonti avrà il nostro collega (e, lo confessiamo, anche buon amico). Il quale, pare di capire da quanto ci hanno riferito, avrebbe come torto maggiore non tanto quello di aver fatto la domanda «scomoda» (che poi, via, scomoda non era proprio: tutti conoscono la storia di quest’indagine…), ma di essere uno che scrive sull’Unità. Già, fosse stato del Giornale, allora, una pugnalata del genere ci sarebbe stato anche da aspettarsela. Vabbè, tiremm innanz, non abbiano a combinarne di peggio. Un solo dubbio ci assale: ma non erano, questi, i riformisti, i liberal, gli innovatori della sinistra, i super-modernisti, quelli che «io comunista non è che lo fossi così tanto»? Possibile che queste pratiche valgano sempre e solo per gli altri perché quando i problemi ci toccano allora bisogna fare quadrato? Non quel gentiluomo di Stalin, che ha pur sempre liberato buona parte dell’Europa dai nazisti, ma perfino Enver Hoxha impallidirebbe di fronte a tanta arroganza. Che debutto, assessore, che debutto!


scelza franco

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esaom aerea

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giorgio kutufà

giorgio kutufà