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Condono: 4 mesi alle Regioni per legiferare

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 10 luglio 2004

- Legambiente avanza 10 proposte per limitare i danni “E’ ormai chiaro che il condono non permetterà di risanare i conti dello Stato ma sicuramente ha già aumentato gli scempi nel nostro territorio: il Governo ha perso un’altra occasione per ritornare sulle sue decisioni”. Così Legambiente commenta per bocca del suo presidente Roberto Della Seta, la decisione presa oggi in Consiglio dei Ministri. Per monitorare il territorio e poter informare gli organi competenti, Legambiente ha aperto un Osservatorio nazionale sul condono edilizio. “Con l’istituzione di questo osservatorio – spiega Roberto Della Seta, presidente di Legambiente – proponiamo ai cittadini e alle Regioni uno strumento di controllo, un vero e proprio sportello antiabusivismo con tanto di telefono verde per tutelare fattivamente il territorio e segnalare gli abusi realizzati dopo il 31 marzo 2003. L’obiettivo è quello di mantenere un occhio vigile contro l’illegalità ambientale e paesaggistica, che avrebbe come conseguenza l’ennesima devastazione del nostro territorio”. Alle Regioni che hanno 4 mesi di tempo per legiferare in materia, Legambiente chiede che emanino norme severe in modo da scongiurare e contrastare le gravi conseguenze della sanatoria edilizia sul territorio e sul paesaggio. Ecco in sintesi le 10 proposte che Legambiente avanza alle Regioni: - la volumetria sanabile, solo piccoli abusi e conformi agli strumenti di pianificazione nonché ai piani, ai programmi, alle intese e alle concertazioni attuative del Prg ; - l’assoluto divieto di sanare gli abusi sulle aree demaniali; - l’assoluto divieto di condonare gli abusi nelle aree vincolate e nelle aree protette; - l’esclusione del principio di silenzio assenso o in alternativa l’estensione a 48 mesi del tempo concesso ai comuni per smaltire le pratiche di condono; - lo stanziamento di finanziamenti da parte delle Regioni per le demolizioni; - l’aumento del 100% degli oneri di urbanizzazione di cui una congrua parte possa essere utilizzata per le demolizioni. - che l’opera sanabile sia solo quella completamente realizzata comprensiva di muri perimetrali e finestre; - l’acquisizione delle aerofotogrammetrie aggiornate al 31 marzo 2003, fornendone copia ai Comuni in modo da obbligarli alla verifica rispetto alla realizzazione temporale dell’abuso; - la presentazione da parte di tutte le Regioni di una legge regionale in materia di sanatoria edilizia per impedire l’applicazione di quella nazionale in base al principio del “silenzio assenso”; - l’aumento dell’anticipazione degli oneri concessori e la brevità nelle relative modalità di versamento in modo da rendere più gravosa e subito molto onerosa la sanatoria edilizia.


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