Torna indietro

Il turismo si ripensa intorno alla Banca dell'Elba

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 10 luglio 2004

La crisi della stagione turistica del 2004 ha sortito almeno un primo effetto positivo: far riunire intorno ad un tavolo, allestito dalla Banca dell’Elba, le diverse anime che hanno in mano le sorti della principale economia elbana, istituzioni, associazioni di categoria, singoli operatori. Il ruolo in cui si pone la Banca di Credito Cooperativo è quello di elaborare “un progetto di un progetto” di rilancio turistico, fornire cioè un contenitore organizzato, da riempire con le varie linee guida proposte dai diversi organi, che possano tirare fuori l’isola dall’insabbiamento attuale. La portata è di ampio respiro, il traguardo è quello di costruire per il 2010 un’isola economicamente ben ancorata, che abbia fatto “sistema”, invertendo cioè la mentalità del “qui, ora e per me soltanto”. La discussione che si è protratta per tutta la mattina di venerdì 9 luglio ha toccato moltissimi temi che si sono distesi su tre piani principali: se accettare o meno la proposta di lavoro della Banca dell’Elba, in caso affermativo individuare chi dovrà assumerne la figura di soggetto-guida, risolvere in tempi brevissimi, anche con provvedimenti-tampone, le emergenze più significative della stagione 2004. E’ emerso che l’esigenza di diventare sistema è avvertita in tutti i comparti del settore così come la necessità di dispiegare ed integrare ad ogni livello, locale provinciale e regionale, le proprie competenze. Il tallone di Achille di questa linea virtuosa è stato individuato perciò proprio a livello locale, dove da sempre vincono i campanili, dove i piani strutturali cozzano tra di loro, dove da anni non c’è stata la capacità di promuovere un progetto tra più comuni che abbia avuto voce in capitolo in Regione. Se la ricerca del “sistema” metteva tutti d’accordo diverse però sono state le posizioni sul come crearlo. Intanto per il soggetto guida alcuni invocavano la Comunità Montana, altri, come Umberto Mazzantini, faceva presente che dopo il fallimento di agenda 21 ed altre iniziative per la scarsa, talvolta inesistente, partecipazione locale, nei cassetti dei comuni langue tuttora la bozza dello strumento principe pensato appositamente per dare una direttiva unitaria e cioè il Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale del Parco, che interessa sia le aree protette che quelle al di fuori dei confini. "Il Piano può intanto costituire una griglia di partenza - ha indicato Mazzantini - è elaborato dall'Agriconsulting su mandato della Comunità del Parco, organo quest'ultimo in grado di ricoprire perfettamente il soggetto –guida, ed in grado di accedere ai finanziamenti europei." Anche sul modello di sviluppo ci sono state varie interpretazioni: Gianluca Sanna del Cna ha lanciato la proposta di una integrazione tra imprese non strettamente turistiche, citando l’esempio Locman, o quello della produzione di profumi o del limoncino dell’Elba: “Parlare solo di turismo- ha detto – significa dare una lettura incompleta del territorio. Non si tratta – ha concluso – di fare meglio qualcosa che stiamo già facendo, ma occorre fare anche qualcosa di diverso”. Mentre per Robert Martorella della Confesercenti prima di pensare ad un marketing vincente occorre riposizionare l’Elba sul piano della qualificazione dell’offerta, e questo è un metodo più ampio di quello che a suo avviso può produrre la Banca dell’Elba. Scendendo man mano nel particolare si delineavano le diverse posizioni sul modo di riqualificare: rivedendo i piani strutturali evitando di riversare sul territorio i due milioni di mc previsti per il futuro e abbandonare la politica suicida delle seconde case, secondo Franceschetti e Volpini; diversificare l’offerta e puntare sull’allungamento della stagione secondo Franco Scelza e Umberto Gentini; istituire un programma di educazione al turismo per tutti gli elbani e non solo per gli operatori, abbassare i costi dei collegamenti, secondo Antonini. Luca Bartolini, Presidente della Banca dell’Elba, ha infine chiesto ai presenti se a quel punto fossero essi disposti a firmare il mandato per l’avvio del progetto, ma si è deciso di prendere un po’ di tempo per pensare ed è stata fissata un’altra assemblea per il 19 luglio dove a quel punto tutte le istituzioni sono chiamate a dare una risposta precisa. In più di un’occasione si è fatto riferimento anche alla cattiva immagine dell’Elba indotta dai mezzi d’informazione in relazione agli eventi di cronaca nera e giudiziaria. Spia questa di un vittimismo che vorrebbe far ricadere la colpa della crisi anche su chi ha scritto che all’Elba si ruba la marmellata e non su chi nella marmellata ci ha infilato le mani. Ed anche pericoloso perché se si inverte il nesso causa-effetto si rischia di non individuare mai quali sono i reali problemi. Per quanto ci riguarda, “certastampa” non farà mai “sistema”, continuerà semplicemente ad informare sulla buona o cattiva sorte dell’isola che verrà.


apt banca elba

apt banca elba

apt banca elba

apt banca elba

ghiaie mare legno panorama

ghiaie mare legno panorama