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Controcopertina: La sporcizia che viene da lontano

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 08 luglio 2004

Dal 15 al 30 giugno c.a. mi trovavo in vacanza con i miei famigliari in località Cavoli, in comune di Campo nell’Elba. I primi giorni del soggiorno sono trascorsi nel pieno godimento delle bellezze naturali del posto: meravigliosa costa e acque cristalline dove poter trovare refrigerio e benessere per l’avanzante calura estiva. Dopo i primi giorni, però, qualcosa è cambiato a scapito dell’armonia naturale del luogo. La corrente marina si è fatta "portatrice" di un esteso quantitativo di rifiuti solidi di qualsiasi genere con anche notevoli aree di idrocarburi. Il fenomeno ha subito destato forte sdegno, rammarico e preoccupazione nei confronti dei villeggianti: non si registrava nessun bagnante in acqua per il senso di fastidio e di intolleranza che provocava questa mareggiata inquinante. Si pensava che il fenomeno fosse sporadico, invece, ogni giorno si ripeteva (e chissà fino a quando). Ho cominciato a chiedere informazioni del caso: i bagnini autoctoni hanno risposto che è la corrente che porta questa massa putrida. Ma non hanno risposto con preoccupazione, come se il caso fosse normale. Ho consultato la Stazione dei Carabinieri di Marina di Campo, i quali mi hanno risposto di rivolgermi alla Capitaneria di Porto di Portoferraio per segnalare il caso. Mi rivolgo a Voi, per le vie brevi, per segnalare questo fenomeno. Sicuramente Voi siete a conoscenza del fenomeno sopradescritto, in relazione alle conoscenze e battaglie che conducete in materia di tutela e difesa del mare e delle risorse biologiche . Non dimentichiamoci che la zona rientra nei confini geografici del Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano. E allora , a maggior ragione, per non andare incontro ai soliti controsensi italiani, quella quantità di sporcizia in mare non dovrebbe esserci: se c’è da dove proviene ? quali sono i controlli del caso ? Oltre al disastro ecologico all’ecosistema marino, ne va di mezzo anche l’immagine turistica dell’Isola d’Elba medesima. Più di un turista , infatti, ha espresso la convinzione che difficilmente ritornerà . Vi richiedo a tal proposito, se esiste la possibilità di un intervento risolutore ai fini di una maggiore salvaguardia ambientale del territorio non solo in cui trascorriamo le ns. sudate vacanze, ma anche, e soprattutto, quello in cui viviamo quotidianamente. Gabriele CRESPAN Egregio Dottor Crespan, La ringraziamo per la precisa segnalazione che abbiamo già provveduto a girare alle autorità competenti. Il fenomeno ci è stato già segnalato con telefonate da altri ospiti e cittadini elbani e molto probabilmente deriva dall'accumulo in mare di rifiuti e detriti trasportati, anche mesi fa, dai fiumi che sfociano sulla costa continentale e che si accumulano e, seguendo il lento gioco ed il cambiamento delle correnti, a volte raggiungono le coste elbane. Non dovrebbe quindi trattarsi di una "produzione" di rifiuti elbani ma arrivare direttamente dal Continente o dalle due grandi isole a noi vicine (Corsica e Sardegna), infatti la costa più interessata a questo fenomeno sembra essere quella dell'Elba sud-occidentale. Che quella dei fiumi sia l'origine più probabile lo attesta anche la stessa Capitaneria di Porto che segnala anche la presenza abbondante ed eccezionale di grossi tronchi ed altro cospicuo materiale legnoso. Per rispondere alle Sue domande (che speriamo avranno più dettagliata soddisfazione anche dalle autorità competenti) possiamo dirrLe che all'Elba operano, per conto della Capitaneria di Porto e del Ministero dell'Ambiente, due mezzi antinquinamento della società Castalia che svolgono un'egregia opera di pulizia e di contrasto agli scarichi abusivi di idrocarburi e sostanze oleose (spesso da petroliere in transito che ne approfittano per scaricare le acque di lavaggio in acque internazionali) che, purtroppo, sono abbastanza frequenti intorno all'Arcipelago Toscano. Purtroppo il mare dell'Elba (e la stessa spiaggia e la frazione di Cavoli) non è ancora protetto dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e quindi le competenze dell'Area Protetta finiscono sul bagnasciuga (anche se questo non esime il Parco da porre in essere tutte le necessarie misure di salvaguardia delle sue coste). Quindi l'Elba rischia di pagare, anche a livello turistico, per un fenomeno di provenienza esterna e che più che la gestione dell'Ambiente insulare riguarda la pessima gestione di tutti i fiumi e dei rifiuti che è comune a quasi tutta l'Italia e che ha trasformato i corsi d'acqua in cloache e discariche inquinate ed inquinanti. Non esistono interventi risolutivi, esiste però una quotidiana battaglia da fare - e che in parte viene fatta anche all'Elba - per migliorare le cose e per fermare l'inquinamento delle coste e individuare e punire i pirati del mare. E' un lavoro di lunga durata, ma proprio per questo abbiamo bisogno che all'Elba continuino a venire a passare le "sudate vacanze" anche persone attente e sensibili alla salvaguardia dell'ambiente come Lei.


spiaggia di Cavoli

spiaggia di Cavoli

cavoli panorama spiaggia mare

cavoli panorama spiaggia mare