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A proposito di acqua e di bacini

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 08 luglio 2004

Ciao Sergio, ho letto con interesse l’articolo dell’ing. Meneghin e vorrei puntualizzare alcune cose. La disastrosa fornitura proveniente dal Val di Cornia viene miscelata con le acque locali, che pur molto peggiorate negli ultimi anni sono nella media di una qualità migliore, ai nostri rubinetti sgorga un acqua ai limiti (e oltre) consentiti per il consumo umano (nei limiti anche grazie alla deroga per la regione toscana sulla quantità di boro, 3 mg/l invece di 1). A grandi linee l’Elba risulta approvvigionata dai pozzi del Salcio e dal progetto anello della Val di Cornia più le risorse locali presenti in ogni comune. Purtroppo non siamo ancora a conoscenza delle caratteristiche esatte dell’acqua in arrivo dalla condotta sottomarina e del chimismo dei pozzi locali (le analisi vengono fatte sulla rete), per cui è praticamente impossibile stabilire l’incidenza sulla salinità complessiva e altri valori delle acque in rete a carico delle varie fonti di approvvigionamento. E’ certo però che alcuni dei pozzi più importanti (loc. Mola a Capoliveri e a Campo nell’Elba) forniscono acqua piuttosto salmastra (il loro sfruttamento è stato selvaggio e dissennato). Verificando i dati relativi ai controlli effettuati nel periodo maggio- novembre 2003, per ogni comune, notiamo che il residuo fisso, la conducibilità elettrica,i cloruri, i solfati ed il sodio hanno valori preoccupanti, quest’ultimo piuttosto importante sotto il profilo sanitario. Non sono presi in considerazione i nitrati, in quanto sono presenti generalmente in concentrazioni relativamente basse e la durezza totale in quanto di scarso interesse igienico sanitario. (anche se dal punto di vista impiantistico quest’ultimo parametro crea non pochi problemi). Anche il ferro si ritrova spesso nelle acque dell’Elba ed è sicuramente un indice di corrosione per le condotte realizzate in ferro o ghisa oltre che peggiorare oltremodo il quadro della situazione. Il boro proviene dalle acque della Val di Cornia, infatti le acque indigene contengono tracce minime di questo elemento, caso ai risultati di Rio Elba, che tutto sommato non sono male, anche sotto il profilo della salinità. Visto che la pessima qualità dell’acqua non dipende solo dalla fornitura proveniente dal Val di Cornia, esaminiamo la gestione idraulica dei nostri acquedotti: è vero che viene gestito un territorio difficile sotto il profilo tecnico, ma esiste la reale e fattibile possibilità di intervenire (con costi di media importanza, tenendo conto che verrebbero ammortizzati con la diminuzione drastica degli interventi di riparazione) sul controllo delle pressioni di esercizio, in maniera mirata e capillare, senza andare ad incidere sulle portate delle condotte, il tutto utilizzando delle semplici valvole stabilizzatrici (a monte o a valle) e alcuni tratti di by-pass. Pensando a delle condotte che di notte non perdono tonnellate di acqua, è sicuramente ipotizzabile un minore disagio durante la fornitura diurna. Chiaramente non ci si può sottrarre dalla necessità di intervenire anche su alcune linee ormai obsolete, recuperare fonti eccellenti già esistenti sul territorio, incentivare il recupero delle acque piovane, integrare eventuali emergenze con piccoli impianti ad osmosi, utilizzare a scopo irriguo le acque derivanti dalla depurazione e sopra a tutto EDUCARE E SENSIBILIZZARE al risparmio idrico sia la popolazione che i nostri ospiti. Per quanto riguarda uno o più bacini di contenimento, credo che chi li propone non conosca né l’Elba né gli Elbani né chi ama questa isola. In ultima analisi, vorrei far notare all’ing. Meneghin, che l’acqua è un bene mondiale, sempre più raro e non è ammissibile considerare il suo spreco “un tributo” né per noi, né credo per chiunque.


rubinetto acqua

rubinetto acqua