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Porto, prove di ordinaria security

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 07 luglio 2004

E’stata la Star Clippers la prima nave da crociera giunta direttamente all'accosto nel porto del capoluogo elbano, ad inaugurare le nuove disposizioni di sicurezza in materia di antiterrorismo predisposte a terra dall’Autorità Portuale di Portoferraio. Dopo il primo “assaggio” di domenica scorsa, con il molo Gallo recintato per accogliere i tender della nave ferma in rada, martedì mattina la splendida quattro alberi è attraccata alla banchina d’alto fondale accolta da un reticolato arancione alto circa due metri che costituiva un’area protetta, “sterile” per lo sbarco a piedi dei passeggeri. Ai quattro angoli del recinto vigilantes in divisa azzurra controllavano con discrezione, altri dispositivi di sicurezza non erano visibili. Limitato lo spazio sottratto al parcheggio ed alla circolazione delle delle auto. Queste però, fa sapere il Comandante del porto Vincenzo Di Marco, sono ancora misure in fase embrionale, ed il dispiegamento del piano della sicurezza, predisposto dalla Port Authority ed approvato dall’Autorità Marittima, dovrà ancora perfezionarsi e dotarsi di tutti i dispositivi previsti. Come è noto dal 1° luglio scorso è entrato in vigore il 'Code International Ship and Port Facility Security' (Codice ISPC): la normativa elaborata dall'International Maritime Organization (IMO) al quale anche l’Italia, pena l’isolamento dai traffici internazionali, ha dovuto aderire. L’Ispc prevede, per la sicurezza delle navi passeggeri su rotte internazionali e delle navi merci superiori alle 500 t,. una certificazione di bordo che attesti il proprio livello interno di protezione, durante la navigazione in mare. Per garantire la sicurezza delle navi pure durante lo stazionamento in porto occorre quindi anche la predisposizione di una Port facility, appunto di un’area attrezzata. Nel caso di Portoferraio è stata individuata nella banchina d’Alto Fondale, per una serie di ragioni: la profondità, la lunghezza del molo, la disponibilità per il rifornimento d’acqua, la vicinanza della strada. Ma anche lo stazionamento in rada con il molo Gallo recintato per l’approdo dei tender è considerato una port facility. Nel momento in cui una nave si mette in contatto con un porto saranno i rispettivi ufficiali incaricati della sicurezza a bordo ed a terra a comunicare tra loro e verificare lo stato di compatibilità dei livelli di protezione tra la certificazione di sicurezza prodotta dalla nave e quella fornita dall’autorità portuale. Il Comandante dalla Capitaneria di Porto di Portoferraio, colui che ha approvato il piano di sicurezza redatto dalla Port Authority, e che rimane per gran parte segreto, tranne che per le realizzazioni più visibili, ha detto chiaramente che se si accettano le norme internazionali occorre sottoporvisi. In caso contrario Portoferraio non sarà più meta di navi da crociera, perchè se queste approdassero senza le garanzie richieste dalla Ispc si “sporcherebbero” e non si “ripulirebbero” prima di aver toccato altri 10 porti, dove comunque sarebbero sottoposte a procedure particolari di controllo. La scelta esiste quindi, ma dal momento in cui la città decide di rimanere un porto crocieristico, non può più sottrarsi alle norme internazionali. Ma la preoccupazione maggiore dei portoferraiesi è che, dopo la prima fase “tampone”, dove le strutture si sono tutto sommato mimetizzate nel parcheggio d’alto fondale si passi a strutture fisse molto più invasive. A questo punto è il progetto della Port Authority, che non ci è dato di conoscere, ma che si pensa con postazioni imponenti, a turbare il sonno della città di Cosimo, disegnata e cresciuta intorno al porto cinquecentesco. E’ anche in base al traffico crocieristico annuale che certe invasioni sarebbero più o meno sopportate, siamo proprio sicuri che il gioco valga la candela? Prima di doverci pentire e piangere su l’ennesima cicatrice inflitta al territorio forse sarebbe il caso, nonostante le fretta imposta dalla scadenza del primo luglio, valutare con cautela le scelte già fatte e limare per quanto possibile l'inevitabile corazza d'acciaio. Ci risulta peraltro che il piano non sia immutabile, ma che possa essere migliorato e modificato in modo che si eviti di trasformare stabilmente in "Bunker" , con opere murarie che stravolgerebbero il paesaggio della città, una zona che avrebbe esigenze di stretto controllo solo per qualche decina di giorni all'anno. Perplessità in merito ci sono anche nei nuovi amministratori portoferraiesi; il Sindaco Peria in un incontro sul problema aveva ipotizzato ad esempio l'impianto di barriere o paratie metalliche "a scomparsa", che nei giorni "non crocieristici" (la maggioranza) dovrebbero dormire nel sottosuolo della banchina. Ed il Sindaco ha comunque annunciato che sullo specifico problema convocherà un Consiglio Comunale aperto.


Gabbioni Portuali 2

Gabbioni Portuali 2

Gabbioni Portuali 1

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