Conclusa la recente tornata elettorale si può affermare, senza tema di smentita, come è ormai riconosce lo stesso Berlusconi che le forze di opposizione al Governo sono maggioranza nel Paese.- Osservando i risultati elettorali che interessano la nostra isola, si nota la sensibile differenza dei voti validi che si registra laddove si è votato per il rinnovo dei Consigli Comunali, rispetto all’elezione per il rinnovo del Parlamento Europeo, ed in misura maggiore, per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Nei cinque comuni dove si è votato per il rinnovo del Sindaco, i voti validi sono stati 14792 contro i 13623 per le elezioni “europee” e soli 12391 per le “provinciali”. Viene così confermata la tradizione ormai consolidata specie nei piccoli comuni, della sensibilità dei cittadini per la propria amministrazione e per il Sindaco in particolare. Altro dato che balza agli occhi è come gli elettori hanno saputo orientarsi tra le diverse schede per esprimere le loro volontà e da ciò derivano le significative differenze (in più o in meno) registrate da tutte le forze politiche nei vari tipi di consultazione. Nello stesso momento, di fronte alle tre schede, una consistente fetta del corpo elettorale ha saputo esprimere valutazioni diverse per varie forze politiche, non antagoniste tra loro. I voti persi alle provinciali, rispetto alle europee da F.I ed A.N. hanno sicuramente favorito la crescita dell’U.D.C., così come il decremento dei voti (non in percentuale) registrato da Rifondazione Comunista alle provinciali rispetto alle europee è andato alle formazioni di sinistra che tutte guadagnano in voti ed in percentuale. Con i risultati delle provinciali le forze di opposizione sono maggioranza anche all’Isola d’Elba, dove ottengono complessivamente 8369 voti, pari al 50,21%. Se consideriamo i voti per il rinnovo del Parlamento Europeo le opposizioni si fermano a 7194 voto pari al 40,99%, mentre le liste che sostengono il Governo – F.I, A.N:, UDC e Lega Nord - ottengono complessivamente 7635 voti pari al 43.50%. Questi risultati delle forze di opposizione, così significativamente diversi tra loro- Europee e provinciali, - impongono una riflessione: cosa può aver causato alle europee il mancato consenso di ben 1175 elettori (8369 – 7194)? I numeri ci dicono: - il diverso risultato ottenuto dal Nuovo PSI che alle Europee ottiene 893 voti e soli 389 voti alle provinciali, fa ritenere che almeno 500 elettori alle europee abbiano preferito il partito di De Michelis rispetto al Listone; - probabilmente i 123 voti ottenuti dal CODACONS (unione consumatori) che si richiama alla sinistra, alle provinciali sono confluiti nei partiti di opposizione; - restano ancora oltre 500 voti che derivano dai 1705 voti assegnati alle europee ai. partiti che non hanno presentato loro candidati alle provinciali. Di questi ben 882 hanno disperso il loro voto, corrispondente alla differenza dei voti validi tra le europee e le provinciali. Analizzando il comportamento delle singole forze politiche si osserva come gli eredi del disciolto MSI ( A.N. – Mussolini – Fiamma Tricolore) ottengono alle europee ben 2913 voti pari al 16.59% ,mentre alle provinciali AN da sola si ferma a 2287 voti Ciò sta a significare che ben 626 elettori ex MSI non si riconoscono in AN o in coloro che lo rappresentano, e scelgono altri partiti o disperdono il loro voto.Infatti tra le due consultazioni AN perde a Portoferraio 93 voti pari all’11,71% del proprio elettorato e in tutti altri comuni, escluso Marciana M., Rio Elba . Campo invece guadagna 89 voti, senza riprendere per intero i voti ottenuti alle Europee dalla lista Mussolini e dalla F.T. Forza Italia alle provinciali, pur confermandosi il primo partito a livello elbano, ottiene complessivamente142 voti in meno rispetto alle europee, nonostante il buon risultato di Portoferraio dove invece guadagna 153 voti. Consistente la differenza dei voti che registra a Campo (meno 308 voti pari al 36.24% dei voti ottenuti alle europee,) Anche a Rio Marina perde 51 voti corrisponde al 23.39% dei voti ottenuti alle europee. il partito UDC alle provinciali registra una differenza positiva di ben 486 voti rispetto alle europee, pari al 79.93%, a spese in particolare di F.I. La differenza positiva è generalizzata in tutti i comuni ad esclusione solo del comune di Porto Azzurro dove, al contrario, arretra di 11 voti. Il nuovo PSI di De Michelis ottiene un buon risultato alle europee, 896 voti pari al 5.01% ma frana addirittura alle provinciali scendendo a soli 389 voti pari al 2.33%, cedendo voti in tutti i comuni, probabilmente a vantaggio dello SDI. Tutti i partiti di opposizione ottengono maggior voti alle provinciali rispetto alle europee ad eccezione di Rifondazione Comunista che arretra in tutti i comuni ad eccezione di Rio Elba e Rio Marina. Ciò sta a significare il successo personale del candidato locale, conosciuto ed apprezzato nel versante minerario. Eccezionale il risultato conseguito dai verdi che alle provinciali crescono in tutti i comuni dell’Isola complessivamente del 126.19% rispetto alle europee., passando da 336 a 760 voti. Quindi i Verdi, oltre a recuperare i voti andati all’ambigua lista Verdi-Verdi ottengono una consistente parte dei suffragi dei radicali della lista Bonino, non presente alle provinciali. Anche le liste Di Pietro Occhetto e Comunisti Italiani ottengono complessivamente un miglior risultato alle elezioni provinciali rispetto alle europee, guadagnando sia in voti che in percentuale. Complessa appare la valutazione del risultato dei tre partiti che componevano il cosiddetto Listone – Uniti nell’Ulivo. (D.S. – Margherita e SDI) Complessivamente i tre partiti, uniti alle altre forze di opposizione, presenti però con i propri simboli alle “provinciali” ottengono 5712 voti contro i 4943 ottenuti alle europee. Differenza positiva sostanziale (769 voti pari al 15.60% dei voti delle europee) che deve far riflettere, come credo abbiano cominciato a fare tutti coloro che sostenevano la validità di questa aggregazione di partiti che di fatto aveva escluso le altre formazioni politiche di opposizione, a cominciare dalla lista Di Pietro-Occhetto. Le elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale e con maggior evidenza il risultato delle elezioni comunali, dimostra che l’elettorato premia le forze di opposizione quando sono in grado di presentarsi unite, tra loro e con i movimenti e con le espressioni della cosiddetta società civile, con un programma serio, concordato e discusso con i cittadini. “Quale sarebbe stato il “valore aggiunto” legato … alla spirale virtuosa e relativa passione civile/entusiasmo elettorale a seguito del venir meno dei veti e della partecipazione dei movimenti e dei girotondi, non lo sapremo mai…” Non e senza significato Il risultato delle elezioni comunali di Portoferraio dove ben 845 cittadini che né alle europee e né alle provinciali hanno espresso la loro preferenza per le liste di opposizione, hanno votato per la lista unitaria “Portoferraio Domani” formata dai movimenti e da tutti i partiti di opposizione. E’ un trend che è confermato dai risultati ottenuti in tutti i comuni d’Italia, dove è stato raggiunto l’accordo: da Bologna a Bariad Ascoli Piceno fino nella roccaforte berlusconiana di Milano. “Insomma: ovunque si è presentato uno spiraglio, l’elettorato democratico antiberlusconiano ma “incerto che rifiuta la logica di appartenenza, ha “aggiunto il suo “gruzzolo”:se ci fosse stata la listadavvero unitaria …(a parole accertata dai partiti e qualche ora dopo buttata al macero) quel gruzzolo avrebbe inclinato verso l’esondazione; sarebbe divenuto, almeno e certamente, investimento massiccio.” Auguri di buon lavoro a tutti gli amministratori. (le frasi in corsivo sono tratte dalla lettera di Paolo Flores D’Arcais a Romano Prodi pubblicata sul n° 3/2004 di MICROMEGA)
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