L'abrogazione dell'istituto dell'intesa Stato-Regioni per la nomina dei presidenti dei parchi rappresenta un attacco inaccettabile al ruolo delle comunità locali e degli Enti che le rappresentano nella gestione delle aree protette. Sono ormai molti i tentativi di imporre con prepotenza la volontà del Governo rispetto alla questione nomine. Inevitabilmente Matteoli veniva sconfessato dalla Corte Costituzionale. Adesso si cerca di superare l'ostacolo con una scorciatoia inaccettabile. Sono in gioco sia i principi fondanti la legislazione sui parchi, sia una fetta di democrazia. Non è un caso che tale tentativo venga portato a termine proprio nel momento in cui il Centrodestra subisce una dura sconfitta alle elezioni amministrative. Il caso della nomina di Barbetti (A.N.) al Parco dell'Arcipelago Toscano è illuminante: Matteoli ha sempre affermato di voler imporre la sua nomina per garantire adeguata rappresentatività alla comunità locale elbana. Oggi che l'Elba ha scelto di cambiare strada cancellando molte amministrazioni di Centrodestra (tra cui quella che aveva come sindaco uscente proprio Barbetti) il Ministro Matteoli cambia strada cadendo in una contraddizione clamorosa quanto sospetta. Non possiamo che insospettirci pensando agli interessi che si muovono intorno all'Elba e alle altre isole dell'Arcipelago. In primo luogo all'Isola di Pianosa.
mare blu