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Serbia o Bosnia per noi pari son

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 03 luglio 2004

Se vogliamo mettere da parte i problemi seri (crisi turistica, servizi idrici, rifiuti urbani, sanità, trasporti marittimi, sindaci e imprenditori arrestati) e metterci a parlare del sig. Cimino e di cazzi facciamolo pure. Prendiamo questo come una pausa rasserenante. Incominciamo con l'ammettere che il cazzo non è “disdicevole”, come dice giustamente Sergio Rossi. E che non dovrebbe essere scritto “puntato” come lo abbiamo scritto noi. Non abbiamo scuse, ma possiamo però fornire una spiegazione: non essendo disponibile colui che ritocca gli scritti di Elba2000, il pezzo incriminato ha ricevuto l'ultimo trattamento da una giovane aderente al nostro movimento, che ha pensato bene di “puntare” il cazzo. Lo abbiamo notato anche noi, ma non ci siamo permessi di correggerla, lasciandole tutto intero il diritto di giovane donna di trattare il cazzo come meglio le pareva (non ci ha neanche lontanamente sfiorato l’idea che ciò potesse irritare il direttore di Elbareport). Dopotutto, non è da escludere che le giovani generazioni abbiamo, su questi temi, maturato una nuova sensibilità. Sembrerebbe che, esaurita la fase più trasgrediva della lotta di liberazione, le donne si avvicinino al cazzo con maggior circospezione: ne avvertono tutta la forza di suggestione e di attrazione, oltre a subirne soggezione per il potere e anche per le prepotenze che esso esercita sul mondo. Il cazzo è di destra, Cimino invece è di sinistra. E veniamo alle cose serie. Se Cimino sostiene che non è possibile capire un testo se non si conosce la collocazione politica di chi lo ha scritto, dice una stronzata (senza “puntature” questa volta); se, invece, si riferisce a se stesso, dirà una cosa vera, ma allora ha un problema. Inoltre, è disonesto attribuirci affermazioni gravissime come quella secondo la quale il giovane sindaco di Portoferaio sarebbe simile ad un criminale bosniaco (o serbo, come preferisce Cimino: cambia poco). Chi legge cose del genere e non ha sott'occhio il testo di Elba 2000 e non conosce Roberto Peria, potrebbe farsi un'idea completamente sbagliata sulla personalità del sindaco e anche sulle nostre reali opinioni. E questo non è giusto e non è nemmeno corretto. Pubblicare cazzate va bene ed è un segno di apertura mentale e di umana comprensione dei limiti altrui di cui diamo atto a Elbareport. Forse sarebbe giusto, semmai, filtrare quelle (comprese le nostre) che potrebbero arrecare danno a terze persone, specialmente quando queste ricoprono cariche istituzionali importanti. Se fosse vero che, come dice Rossi, solo Montanelli ed Eco (o conunque gente di questo livello) sarebbero in grado di riconoscere le stronzate che riportano i giornali, ci chiediamo chi, in questi ultimi tempi, ha individuato quelle attribuite da Elbareport all'amministrazione Ageno, all'on. Bosi, a Rocco Garufo, ai DS, a Elba 2000 e ai poveri assessori “rozzi e ignoranti” (a proposito, per coloro che si definiscono di sinistra, supponiamo anche Cimino e Rossi, l'ignoranza dovrebbe essere una piaga sociale e non una condizione da indicare come una colpa e da schernire per far risaltare la propria cultura. La cultura, quando c'è davvero, non ha bisogno di appoggiarsi sull'ignoranza altrui. Comunque, anche questa è una tendenza di destra, come il cazzo, ma che si esprime da sinistra, come il Sig. Cimino). Siccome molte di queste polemiche sono provocate dal nostro atteggiamento garantista verso le persone coinvolte nelle ultime vicende, in contrasto con la pericolosa deriva giustizialista che si sta spandendo anche nelle fasce più colte dell'area di sinistra, noi riaffermiamo che le persone accusate devono essere ritenute innocenti fino a condanna definitiva. Questo è un principio fondamentale dello stato di diritto. E noi a questo ci atteniamo. Elba2000 P.S. Una vecchia massima per riflettere: "I giorni di prigione sono sempre meritati", tratta dal decalogo della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale del Partito Nazionale Fascista, pubblicato dell'ufficio della propaganda fascista a Roma nel 1923. Ricordiamola insieme al nostro passato. Lo "scritto" di Elba2000 ci ha posto un problema: In un primo momento avevamo infatti deciso di pubblicare il tutto con un "NESSUN COMMENTO" finale, dettato non tanto dalla schiacciante potenza del pensiero elbaduemilino, quanto dal rischio di far sopportare ai nostri lettori, sull'argomento, la sicumera di un altro pippettone che sarebbe giunto in risposta. Ciò tenuto conto anche del fatto che abbiamo poco tempo, e dedicarlo a dare indirettamente risonanza ad Elba2000 ci pare un pessimo utilizzo. Siamo forzati però ad un'intervento (limitatissimo) per chiedere scusa ai nostri lettori e soprattutto alle nostre lettrici di aver pubblicato integralmente la nota di Elba2000 compresa la prima parte. Non è delle parole forti usate dai cosiddetti autonomisti che ci vergognamo, quanto della reale impudicizia del (falso) raccontino della fanciulla di Elba2000 (mai visto un under 50 in squadra, nel "movimento" che potrebbe riunirsi su un pianerottolo). Da quelle righe, che vorrebbero essere spiritose e risultano veramente disgustose, emerge una visione del mondo fallocentrica, maschilista, sessista, espressa con accenti di stile oscillante tra il barbieresco ed il postribolare. Con ciò chiudiamo a tripla mandata questo capitolo. Gli amici di Elba2000 troveranno (come sempre) spazio su questo giornale anche per inventarsi panzane sul pensiero, gli intendimenti e le affermazioni di chi faticosamente lo tiene in vita, ma non ci propongano più le loro facezie (del cazzo) sul cazzo, perchè non le pubblicheremo.


mappa Balcani

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