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A Sciambere: nessuno tocchi Attilio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 02 luglio 2004

Girando anzi Camminando per camminando.com ci siamo imbattuti nell'opera di un anonimo (ettepareva!) poeta che aveva vergato la raffinata ode sotto riportata: LA VIGNETTA E L’ OSSOBUCO Un giorno un macellaio. Si un macellaio! Decise di mettéssi a fa’ vignette. Manco ci aveva i feri del mestiere tagliava e ricuciva da internette. Però c’aveva arguzia sopraffina, Credeva d’esse’ proprio ‘na birbaccia. Faceva a spezzatino ogni mattina Chi non poteva da’ pan per focaccia. Aveva ‘na morale cristallina. Dava giudizi duri, secchi e chiari. Cambiava d’argomento ogni mattina, Ma non torceva ‘n pelo a’ su’ compari. ‘Sti giorni co’... ‘na botta di coraggio, Si mise a svignetta’ sui socialisti: -“So’ poltronai, so’ ladri a tutto raggio, Peggio di loro non se ne so’ visti”. Ma un vecchio socialista, un su’ lettore Gli domandò - “chi so’ li tu’ modelli?”- -“Logi, Galli, Peria, so’ il fior del fiore!” -“En beh! ‘Un so’ socialisti pure quelli?” Ci si lasci intanto notare quanto sta prendendo piede il vezzo di esporre critiche a quanto viene scritto su questo giornale, esternandolo però a casa di Fabrizio Prianti. Perchè questi nostri esegeti, critici e censori non ci scrivono direttamente, firmando? Hanno paura di contaminare i loro virginei candidi manti scrivendo su queste pagine elettroniche? Nel merito poi del poema dire ad Attilio (che Umberto Mazzantini ha definito acutamente come "Stato Canaglia") che le risparmierebbe per spirito di parte a Logi, Galli e Peria non è solo palesemente falso, è proprio una favata In ultimo rifacendoci all'incipit del mastro rimatore come non sottolineare l'eleganza di quel "un macellaio ...". Se Giotto era un pecoraio, non può un esercitante o meno l'arte della macelleria comporre vignette? Il vate di Mola o della Pianotta (o giù di lì) ci ha fatto venire in mente una scena di tanti anni fa, con un nostro molto incazzoso e sanguigno amico che stava litigando dopo una partita a carte con un antagonista che aveva una rivendita di generi del monopolio, ed alla fine, non trovando altra offesa gli urlò: "Tabacchino!" L'abbiamo preso per il culo per una vita.