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L'Imperò blinderà il porto di Cosmopoli?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 01 luglio 2004

Anche Portoferraio dovrà pagare un pedaggio alla esplosiva situazione di politica internazionale, anche in questa piega lontana arrivano le schegge delle guerre in Medioriente. Il pedaggio per l’Elba sarà salato, perché le si chiede di pagare o in termini di paesaggio, o in termini di economia turistica. Bush e “l’impero del bene”, tuffatisi a capofitto nella crociata della democrazia, riemergono nella darsena medicea per ridisegnare i nostri porti, quelli nati per le zaccarene, per l’Aethalia, per l’aliscafo. La grande macchina della sicurezza internazionale arriva anche qui, gioiosamente sospinta dalla globalizzazione della paura, e le conseguenze saranno sostanziali. La questione si pone in termini piuttosto urgenti, le norme internazionali antiterrorismo del dopo 11 settembre prevedono che gli scali di navi da crociera abbiano dei requisiti tali da costituire una “cellula di sicurezza” tra la nave ed il resto del porto, da realizzarsi mediante barriere e zone di controllo che certamente, al di là delle varie soluzioni possibili da adottare e del posto prescelto , segnerebbero profondamente il profilo portuale. E’ questa la scelta di fronte alla quale si trova la nuova Giunta di Portoferraio, ed è questo il senso della assemblea convocata nel pomeriggio del 29 giugno dalla Port Authority. Una delle soluzioni a minor impatto ambientale, discussa durante l’incontro, potrebbe essere quella di mantenere le navi da crociera nella Rada di Portoferraio e di attrezzare gli scali dei tender sul porto con apposite “cabine”. Ma questo non esaurirebbe tutte le manovre di sicurezza e non darebbe il massimo della garanzia. E questo per la nuova legge antiterrorismo sarebbe da considerarsi un segnale di “non perfetta salute” della nave che è transitata in quel determinato porto, e potrebbe essere considerata “contaminata” da possibili pericoli (clandestini a bordo, materiale di contrabbando etc.). Tale condizione le precluderebbe la sosta nei porti successivi. Ovvio che molte navi non correrebbero il rischio di “ammalarsi” proprio da noi. Nel primo incontro con le autorità del Porto la possibile localizzazione dell’attracco blindato è stata individuata nella banchina d’alto fondale, in vista del graduale spostamento del porto commerciale in direzione delle Antiche Saline. Valutata anche la soluzione del nuovo approdo al Grigolo, ma questo non soddisferebbe i brevi tempi di realizzazione che la legge impone. L’orientamento della Giunta sarebbe comunque quello del minor impatto ambientale possibile, ma è ancora da calcolare quanto questa scelta penalizzerebbe in punti percentuali l’indotto sul turismo da crociera. La questione è di quelle roventi che la Giunta intende sottoporre anche ad una assemblea cittadina da convocarsi in tempi rapidi.


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