Riceviamo e divulghiamo una comunicazione inviata al Sindaco del Comune di Portoferraio nella tarda serata di giovedi 16 gennaio dal Prof. Avv. Alberto Azzena relativa alla vicenda del presunto pignoramento del vecchio Ospedale; lo studio Azzena, nella persona dell'avv. Paolo Barabino, aveva all'epoca gestito per incarico del Comune di Portoferraio la transazione con il sig. Giuliano Diversi. La comunicazione recita testualmente: " Riguardo alle notizie riportate nei giorni scorsi sulla stampa locale circa il procedimento di esecuzione immobiliare intrapreso dal sig. Giuliano Diversi con il pignoramento del vecchio ospedale di Portoferraio, preciso che all'origine della notizia della prosecuzione dello stesso procedimento, che tanto clamore ha suscitato, sta la mancata percezione della nota, allegata al fascicolo del Tribunale seppure informalmente, dell'Avv. Paolo Pecchioli di Firenze, legale di fiducia del medesimo sig. Diversi, con la quale, dando atto dell'avvenuto accordo transattivo con il Comune di Portoferraio, veniva comunicata l'assenza di ogni interesse alla vendita dell'immobile e richiesta l'estinzione della procedura, nota in forza alla quale il Giudice dell'esecuzione ha immediatamente disposto la sospensione della procedura. Definita da tempo la vicenda, ritengo davvero ingiustificato il risalto suscitato dal predetto 'disguido burocratico'. Rimanendo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento che si rendesse necessario, invio nel frattempo cordiali saluti". Firmato, Prof. Avv. Alberto Azzena Caro Prof. Avv. e non sappiamo cos’altro, ci consenta. Il clamore suscitato dalla stampa ci pareva più che giustificato poiché la stampa ha semplicemente riportato quanto stava accadendo e cioè che era ufficialmente all’asta un bene pubblico con tanto di bolli di un Tribunale della Repubblica, un atto ufficiale che, ci riconsenta per la stampa vale più delle linee interpretative di un legale ancorchè Avv. Prof. Ella parla di un “disguido del Tribunale”, atteso che così sia, non le sembrerebbe questo disguido un fatto di inusitata gravità? Non le pare grave che si bandisca un asta (certamente non presunta ma reale) sulla base di quello che Ella definisce “presunto pignoramento”? E non Le parrebbe corretta ipotesi di lavoro, informativo e non scandalistico, rendere edotta la popolazione della esistenza di un tale disguido? E atteso che, senza l’intervento della stampa, l’asta bandita di fosse compiuta, sa dirci il prof. avv. chi sarebbe risultato proprietario del bene? Avrebbe mostrato credibilità uno Stato che (nel migliore dei casi) bandiva un asta e poi dichiarava al miglior offerente aggiudicatario dell’asta, (che doveva versare dei bei soldi per partecipare) che si era scherzato e che quel bene era indisponibile? Veda caro Avv. Prof. abbiamo definito, non casualmente il fatto una storia di ordinaria follia amministrativa, perché la consideriamo paradigmatica della faraginosità delle procedure, della via complicata al diritto sempre incerto per i cittadini comuni che pagano, pagano sempre. Uno stato che certo non fa lacrimare la nobile schiatta forense che, ci ririconsenta, sul diritto (anche artificiosamente) complicato fonda molte delle sue fortune.
vecchio ospedale frontale porta