Portoferraio Domani è riuscita (a nostro parere) a compiere il suo primo grave errore ancor prima del debutto in consiglio comunale. Non possiamo considerare altrimenti l'indicazione di Alessandro Mazzei come capogruppo del centrosinistra, anche se la sua candidatura è stata avanzata dal maggior partito della coalizione, anche se tutto deve essere letto nel quadro di un ritrovato accordo tra le componenti della Quercia: in pratica un prezzo da pagare dagli aderenti al Correntone della sinistra per ritornare in gioco dopo essere stati marginalizzati. La nomina di Mazzei a capogruppo ci pare politicamente inaccettabile, e non solo perchè il Segretario di Zona diessino non ha mai nascosto il suo fastidio per il crescere dei nuovi soggetti associativi (che secondo noi invece sono la nuova linfa della politica), ma perchè la giudichiamo assolutamente non rappresentativa di quell'insieme di volontà ed intelligenze che hanno costituito la squadra (vincente) di Portoferraio Domani. Mazzei che dovrebbe essere il massimo interprete politico di Portoferraio Domani, è organico alla parte del centrosinistra che solo tardivamente e molto obtorto collo è stata ricondotta sulla via della ragionevolezza e dell'unità, ed è significativo, crediamo, che egli si troverà ad essere il primo esponente politico di una formazione di cui non ha deciso né simbolo né nome, poichè quando il cantiere di Portoferraio Domani a quel punto era giunto, si trovava ancora impegnato nel velleitario tentativo di dare vita a tricicli, bicicli o monocicli, comunque alternativi e concorrenziali rispetto alla "squadra" di Peria, prima della precipitosa marcia indietro per giungere in soccorso di chi (comunque) avrebbe vinto. Precisiamo di non avere preconcetti sull'impegno amministrativo di Mazzei. Se ad esempio egli si fosse candidato a presiedere il Consiglio non ci avremmo trovato niente da eccepire, ma non crediamo sia stato giusto consentirgli di essere "la voce" di un centrosinistra rispetto al quale è stato conflittuale e spesso avulso. Crediamo che "la squadra" si meritasse qualcosa di più e di meglio, nel senso di essere rappresentata da qualcuno che nell'unità del centrosinistra ci aveva sempre creduto ed che aveva costantemente lavorato per il rinnovamento della politica cittadina. Le segreterie politiche e i delegati delle associazioni potranno salutare l'accordo sul nome di Mazzei come un successo, ma ci sarà certamente, tra coloro che hanno lavorato in questi mesi, chi leggerà questo passaggio come un avvilente ripiegamento sull'antica ragion di partito, e, per quello che può contare dirà chiaramente NON IN MIO NOME. Tra costoro ci saremo anche noi, che prendiamo atto di un pessimo debutto della coalizione.
Mazzei Alessandro