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La comunità montana e le gestioni associate

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 30 giugno 2004

I principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione contenuti nell'articolo 118 della Costituzione (come riscritto dalla Legge costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3), sono il cardine del sistema di attribuzione delle competenze amministrative dello Stato, Regioni ed enti locali. Per il principio di sussidiarietà il conferimento deve avvenire al livello territoriale di governo più appropriato alla dimensione dell'intervento, e per il principio di adeguatezza il conferimento deve avvenire in relazione all'idoneità organizzativa dell'amministrazione. Le fonti di questo disegno oltre al Testo unico delle norme sugli enti locali sono la legge 59/1997 con il decreto legislativo 112/1998, e la legge 5 giugno 2003 n.131 “Attuazione della nuova costituzione”. Il decreto legislativo 18 Agosto 2000, n. 267 "Testo unico sull’ordinamento degli enti locali", disciplina la costituzione delle Comunità montane, detta norme per il loro funzionamento e dispone in ordine alla verifica e all’adeguamento degli enti nel rispetto dei principi di continuità amministrativa, attuando il complessivo riordino della legislazione regionale vigente. L’articolo 27, comma 1, stabilisce che le Comunità montane sono Unioni di Comuni, enti locali costituiti fra Comuni montani e parzialmente montani, anche appartenenti a Province diverse, per la valorizzazione delle zone montane, per l’esercizio di funzioni proprie, di funzioni conferite e per l’esercizio associato delle funzioni comunali. La Regione Toscana regola la materia con la legge regionale 28 dicembre 2000, n. 82 “Norme in materia di Comunità Montane” e con la legge regionale 16 agosto 2001, n. 40 “Disposizioni in materia di riordino territoriale e di incentivazione delle forme associative di comuni”. La legge regionale 28 dicembre 2000, n. 82 disciplina la costituzione delle comunità montane riordinando la legislazione regionale vigente, stabilisce i principi generali per l’individuazione degli ambiti territoriali per la costituzione delle comunità montane affinché siano adeguate all’esercizio delle funzioni proprie o conferite, e all’esercizio associato di funzioni dei Comuni ricompresi. Il territorio della comunità montana tendenzialmente è la base per definire gli ambiti territoriali della programmazione e della amministrazione regionale relativi a : SEL - Sistemi Economici Locali ATO - Risorse idriche (L.R. 81/1995) Ambiti territoriali di difesa del suolo (L.R. 91/1998) Comprensori di bonifica (L.R. 38/1997) Gruppo Azione Locale (GAL) Livelli ottimali ASL - zone sociosanitarie (L.R. 22/2000) Circondari (L.R. 38/1997) ATO - Rifiuti (L.R. 25/1998) Ambiti turistici (L.R. 42/2000) Distretti scolastici (Reg. Reg. 4/1998) Ambiti territoriali di caccia Il programma di riordino territoriale, previsto dalla legge regionale 16 agosto 2001, n. 40, individua i livelli ottimali per l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali, descrive, per ciascun livello ottimale, i programmi di gestione associata realizzati o promossi dai Comuni, nonché le forme associative prescelte e incentiva le gestioni associate delle seguenti aree tematiche: A. Area tematica funzioni e servizi generali di amministrazione B. Area tematica funzioni e servizi attinenti il territorio C. Area tematica funzioni e servizi di polizia locale D. Area tematica funzioni, servizi e interventi attinenti l’istruzione pubblica e il diritto allo studio E. Area tematica funzioni e servizi attinenti il settore culturale e ricreativo F. Area tematica funzioni e servizi attinenti il settore sociale G. Area tematica funzioni e servizi attinenti lo sviluppo economico H. Altre funzioni e servizi rilevanti per l’incentivazione, che non concorrono al punteggio utile per la determinazione del livello minimo di integrazione La formazione del programma è stata caratterizzata da una notevole partecipazione dei Comuni interessati, che hanno, in generale, definito di propria iniziativa la costituzione dei livelli ottimali, da un esteso coinvolgimento delle Comunità montane e da un significativo contributo delle Province. Le proposte sono state sostanzialmente accolte, con l’eccezione dell’unica proposta del livello ottimale Isola d’Elba di aggregazione di quattro Comuni che è stata rifiutata perché non raggiungevano da soli 10.000 abitanti.


comunità montana vessillo

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