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Emergenza Parco: Legambiente risponde al Segretario regionale dei DS

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 30 giugno 2004

Continua, in questi giorni, lo scontro istituzionale tra il Ministro Matteoli e la Regione Toscana sulla nomina del Presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. A tal riguardo meritano un commento le dichiarazioni del segretario regionale dei DS toscani, Marco Filippeschi : “…serve una mobilitazione delle istituzioni locali in difesa dell’autonomia regionale e chiediamo un pronunciamento chiaro e atti conseguenti alle associazioni ambientaliste”. Il Segretario DS ci invita a fare cose che almeno LEGAMBIENTE ha già fatto. Siamo stati i primi ad esprimerci contro il commissariamento del Parco Nazionale, proprio mentre da parte di Sindaci Elbani in quota centro-sinistra veniva addirittura un plauso alla scelta del Ministro Matteoli. Forse il richiamo di Filippeschi avrebbe dovuto essere più coerentemente indirizzato a chiedere comportamenti conseguenti la sua parte politica. Il commissariamento voluto da Matteoli ha ottenuto il risultato di lasciare l’Ente privo di Direttore dal giugno 2001, di Presidente dal marzo 2002 e di Consiglio Direttivo dal luglio 2002 Tutto ciò impedisce che, in un momento di contrazione dei flussi turistici, possano essere progettati interventi di lungo periodo quanto mai necessari per una completa valorizzazione dell’Area Protetta. Legambiente ritiene utile una mobilitazione delle istituzioni locali, non tanto in difesa dell’autonomia regionale che ci pare in buone mani, quanto finalizzata ad individuare, in accordo con la Comunità del Parco e la realtà socio-economica delle isole, una rosa di nominativi idonei a ricoprire la carica di Presidente del Parco. Non si capisce perchè gli abitanti dell'Arcipelago dovrebbero preferire ad un uomo del centro-destra imposto dal Ministro una rosa di nominativi, anche di centro-destra o alfieri della diffusione degli Organismi Geneticamente Modificati, solo perchè indicati dalla Regione. Crediamo che solo una proposta forte e condivisa, maturata con il coinvolgimento delle realtà isolane, potrebbe superare i dinieghi di Matteoli su nominativi diversi da quello di Barbetti, e comunque creare al Ministro un non lieve imbarazzo politrico/istituzionale. Il Segretario Filippeschi fa benissimo a denunciare il comportamento del Ministro sulle Aree Protette, ma dovrebbe coerentemente richiamare le Amministrazioni Comunali ed i Sindaci, riconfermati e nuovi, ad una reale politica di valorizzazione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, finora da quella parte abbiamo visto arrivare solo assurde delibere che proponevano enormi tagli dell'Area Protetta, richieste di riaprire la caccia nel Parco ed opposizioni incomprensibili all'istituzione dell'Area Marina Protetta dell'Arcipelago Toscano. Forse una parola di Filippeschi sulla coerenza politica di tutto ciò sarebbe servita e servirebbe. Altrimenti, se i nomi e lo scontro sui nomi non vengono sostanziati da comportamenti e politiche conseguenti, l'unico collante che sul futuro del Parco tiene insieme Centro-Sinistra e liste civiche rimane solo l'antibarbettismo e questa polemica e questo scontro rischiano di sapere molto poco di cose concrete e molto di teatrino della politica. Certo, ad aggravare la situazione costatiamo una sorta di edulcorazione della realtà operata dal Ministro Matteoli che, anche in una recente audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati - e non certamente contrastato con la forza dei dati dalle opposizioni -, ha prospettato una rosea situazione del parco che non corrisponde alla realtà. Infatti, nonostante un iniziale attivismo, e al contrario di quanto affermava il Ministro, l’Ente Parco non ha ancora approvato il Piano del Parco e non è riuscito ancora ad attivare interventi concreti né alla ex Tonnara dell’Enfola, né alla ex Caserma della Guardia di Finanza. Per quanto riguarda Pianosa, in attesa di conoscere l’ormai leggendario progetto di eccellenza ambientale sbandierato anche in campagna elettorale dal Ministro Matteoli, è necessario da una parte procedere con cautela alla fruizione turistica di un territorio così fragile, dall’altra accelerare le procedure per il posizionamento, molte volte annunciato ma non ancora realizzato, dei punti di ormeggio, al fine di sperimentare un turismo subacqueo compatibile e dalle grandi potenzialità. Invece sembra che il Comune di Campo nell'Elba voglia introdurre una nuova gabella di accesso all'isola per scoraggiare ulteriormente i visitatori ed aprire così un nuovo fronte di conflitto col Parco . Per rispondere al richiamo di Filippeschi alle Associazioni ambientaliste, possiamo solo dire che Legambiente è stata spesso l'unica, tra il silenzio ed il disinteresse delle forze politiche elbane, a denunciare il pericoloso stallo a cui ha portato la vicenda del Commissariamento del Parco. Ne sono testimonianza le continue denunce dell’abbandono in cui versa gran parte della rete sentieristica, del degrado della zona umida di Mola, delle Case del Parco chiuse a stagione inoltrata, della discariche abusive dentro e fuori l'Area Protetta, dei gravi episodi di pesca illegale nelle aree marine tutelate ed il ricorso proposto da LEGAMBIENTE e WWF al T.A.R. Toscana contro la caccia al cinghiale nell’Area Protetta. Ma vorremmo ricordare al Segretario Filippeschi che LEGAMBIENTE, e solo LEGAMBIENTE, ha sollevato anche un problema squisitamente politico che la Sinistra fa finta di non vedere: mentre lo scontro si focalizza sul nome di Barbetti, il rischio è quello di avere comunque un Presidente di Destra (anche se gradito dalla Regione) contornato da componenti del Direttivo (molti dei quali già nominati o indicati) in gran parte di Destra e provenienti anche dalle fila degli anti-parco. Questo Direttivo resterebbe in carica 5 anni, anche dopo l'eventuale sconfitta del Governo Berlusconi. E' questa la soluzione per la quale dovrebbero mobilitarsi coerentemente gli ambientalisti? Se il Segretario Filippeschi ed i DS vorranno discutere con noi di tutto questo siamo, come sempre, disponibili.


monte capanne

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