Stiamo percorrendo viale Einaudi ci sono lavori in corso e un senso unico alternato in curva, ci fermiamo al rosso, poi scatta il verde, ma scatta anche una vecchietta in mezzo alla carreggiata che si interpone tra noi e il semaforo e alza la mano imperiosa nel segno dell'alt, con l'altra fa segno al coniuge che può immettersi in strada tra noi e il semaforo a marcia indietro, quello si muove come una lumaca asmatica; temiamo che se scatta il verde dalla parte opposta, tra noi, il manovratore, il semaforo e gli eventuali sopraggiungenti in senso contrario potremmo creare il primo nucleo di un gioioso groviglio di auto. Affianchiamo l'improvvisata vigilessa: "Signora ma cosa fa?" e quella strilla incazzatissima: "Dobbiamo prendere la nave!" "Scusi - contestiamo scartandola e disobbedendo all'alt - e perchè lei deve prendere la nave io dovrei prendere una macchina nella bocca?" Non capisce e bercia più forte, ma abbiamo forzato il blocco. Arriviamo al termine della discesa seguendo un'auto con targa tedesca il cui conducente rallenta mette la freccia a destra, e quando stiamo per superarla la mette a sinistra e svolta verso il mare tagliandoci la strada, costringendoci ad inchiodare e sfilandoci davanti tomo-tomo cacchio-cacchio senza nemmeno volgere il capino verso di noi, sicuro tranquillissimo ed impermeabile della giustezza del suo procedere; ci viene in mente un simile episodio a cui assistemmo e in cui vedemmo il compianto Gaetano Donati prendere la classica "patta a rospo" (rovinosa caduta) dalla vespa perchè indotto al disequilibrio da un mutamento di freccia e di senso si marcia di un milanese che lo precedeva. Gaetano che usava un intercalare "eeeeee" si rialzò imbestialito e si avvicinò all'ancora seduto al volante intimidito meneghino(che aveva bene di che intimidirsi visto che Gaetano aveva un par di spalle come un armadio) e gli disse "E cazzo eeeeeee! E freccia di qui, e freccia di lì eeeeeeeee! O che sei indiano eeeeeeeee?" In tempo di vacche magre i meno numerosi turisti che abbiamo dovremmo tenerceli certo cari e siamo disposti a fare anche i fioretti, a non commentare quanto accade nel tavolo accanto dove la frittura di totani e gli spaghetti alle vongole vengono innaffiati di uno schiumoso cappuccino, a dimenticare la signora nordestina che stamani al bar ci diceva che purtroppo era tornata all'Elba nonostante che si fosse giurata di non venirci più perchè ci era capitata il giorno del black-out (che c'era pure a casa sua), o a quell'altra che stasera in calata esclamava meravigliata che "Anche all'Elba c'è il negozio di Benetton!", ma la licenza di mandare affanculo (benchè ospite) qualche terrorista stradale ce la debbono concedere senza veto alcuno.