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La prima assemblea di Portoferraio Domani dopo la vittoria alle elezioni

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 26 giugno 2004

Il balcone della sala consiliare è il reparto fumatori dell’assemblea cittadina, che la nuova giunta comunale ha indetto per la sera del 24 giugno a Portoferraio, l’interno è gremito, circa un centinaio di presenti. Si avverte subito un contrasto netto tra le pareti alte e fredde degli ultimi consigli e le maniche di camicia del neo eletto sindaco Roberto Peria, che si presenta ad un organismo vario e incuriosito, ancora inconsapevole di costituire una novità anche a livello nazionale e un po’ confuso circa il ruolo da assegnarsi, ma attento ad ogni parola: l’assemblea pubblica. Peria spiega ai presenti che quella “cosa” si chiama partecipazione e che adesso c’è anche un assessorato che si occuperà di farla crescere. Anche il neo Sindaco è più disinvolto rispetto alle prime uscite in campagna elettorale, ha abbandonato un certo aspetto asburgico, è più diretto e concreto, ogni parola è una definizione efficace di un contesto, non si barrica dietro lo scranno in massello, evita gli sfondi medicei e napoleonici, si appoggia spesso alla maniglia della finestra aperta sulla serata di fine giugno. Snocciola le deleghe, e non fa velo sulle difficoltà che la nuova amministrazione ha trovato nelle stanze svuotate a forza dai Carabinieri: “Non ripartiamo da una situazione normale, - dice - ma da un quadro fortemente lacerato. Con un grande lavoro e con la necessaria calma cercheremo di uscire dal guado”. Le finanze pubbliche – ha spiegato Peria - non sono affatto floride (l’entità del passivo sarà più chiara tra qualche giorno ndr) e la passata amministrazione violando il patto di stabilità ha praticamente ingessato ogni investimento futuro fino al 2005. Il difficile lavoro sarà di “gruppo” o di “squadra”, la coralità che ha accompagnato la campagna elettorale deve adesso dimostrare di saper lavorare con gomito a gomito, Peria è convinto che sarà così. Terminata la presentazione del Sindaco con la spiegazione del valore e della funzione di ogni delega la parola è passata al nuovo organismo seduto in sala, una giuria popolare vivace che man mano prendeva coscienza del proprio ruolo attivo. Motivo di discussione è stata la delega della cultura assegnata al cattolico Nunzio Marotti vista da alcuni come un limite alla laicità degli interventi culturali del comune, chiesta anche in tal senso la rapida istituzione di una consulta della cultura composta soprattutto da operatori e non dal notabilato locale. Anche la carica di presidente del consiglio da assegnare dopo avere introdotto una modifica nel regolamento comunale è stata oggetto di interpretazione. Così come per l'individuazione del capogruppo c’è chi pensa che esso debba essere un’emanazione dell’assemblea di Portoferraio Domani più che dei partiti e che la carica sia da assegnare a chi ha comunque senza ripensamenti né sogni triciclistici perseguito la costituzione della vasta alleanza di centrosinistra. Altri interventi di cittadini hanno posto l’attenzione sui problemi di prima sopravvivenza del centro storico, come la potabilità dell’acqua e la pulizia delle strade, oppure sullo spinoso problema della prima casa, in mezzo ad un patrimonio immobiliare immenso e sfitto durante i mesi di bassa stagione. L’assemblea mette braccia e gambe e tante facce diverse, alla fine approva le deleghe guarda l’orologio e si alza quasi in blocco, sancendo la fine della riunione. Prove pratiche di partecipazione, ma non solo. Nella notte pare che qualche segreteria di partito abbia avuto dei mal di pancia. I DS non paiono entusiasti delle deleghe affidate a Forti e Frangioni e pensano forse che il loro ruolo non sia stato abbastanza riconosciuto, ma la “squadra” e l’assemblea hanno già deciso, ridiscutere sarebbe controproducente e creerebbe un caso.


Assemblea Portoferraio Domani

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