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A Sciambere della buona navella

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 23 giugno 2004

L'ultima che abbiamo trascorsi è stata proprio quella che si definisce una giornataccia proprio sotto il profilo fisico, iniziata col mal di pancia sempre più psicosomatico da rifiuto dell'eccessivo lavoro e zone circostanti, continuata con una splendida scoperta come quella di soffrire di vertigini, per poi andare ad orientarsi in una ugualmente psicosomatica e forse un pelo caffeinico tobagistica tachicardia, fino all'acme di due telefonate in sequenza nel bel mezzo dello stare male, autori Mario Papi e Caterina Bueno, due persone a cui vogliamo un bene dell'anima (perchè se lo meritano) ma per fronteggiare le quali occorre il pieno possesso delle proprie facoltà mentali o almeno l'essere "compos sui" (e non come l'assessore dice "compost suis" che sarebbe vicino, più che alla patronanza di se stessi, ai rifiuti organici prodotti dai maiali), null'altro fino a sera eccettuato la tradizionale testata nelle palle di un forsennato nipote. Ma paradossalmente dopo il tramonto un po' di luce. Passo indietro: il giorno prima avevamo posto orecchio al televisore idal quale proveniva una voce di un tizio che offendeva i giornalisti con espressioni da bulletto di periferia. Convinti che si trattasse di una replica esternatoria dell'Ageniale messa in onda dalla TV locale, ci siamo avvicinati scoprendo con orrore che il Giovinetto arraganato con certastampao era nientemeno che un tal vieri che ci dicono essere uno strapagato giocoliere pedatorio, dalla faccia così intelligente da farci pensare che dietro ci dovevano essere almeno di un centinaio di neuroni al lavoro. Il muggito proseguiva facendoci desumere che neppure tutte le future pale eoliche eroiche campesi avrebbe potuto stampare la luce dell'intelligenza sul volto del torzolo in questione, che al pari di altri più dannosi individui sosteneva che la rovina del nostro paese sono i giornalisti cinici e bari. Orbene stasera la buona novella: Italia pedatoria eliminata dai ludi lusitani, si zitterà il bove, scemeranno le trasmissioni sportive e magari in questo paese messo male si ricomincerà a parlare di cose serie.