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Controcopertina: Franco Franchini: le mie "pretese" impallinature

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 23 giugno 2004

Caro Sergio In merito all’articolo apparso su ELBAREPORT il giorno 16 u.s. devo precisare che non mi sono affatto sentito nè mi sento “impallinato” da Vannino Chiti nè vittima della leggenda che narra di un complotto ordito nei miei confronti da “Chiti, da Paolo Benesperi, dall’influente Valdo Spini”. Infatti per quanto riguarda la presidenza del parco devo ricordare che fu proprio Chiti, allora presidente della Regione Toscana a proporla al Ministro su indicazione del presidente della Provincia Claudio Frontera e con il sostegno di molte categorie economiche e sociali, di molte personalità e con la condivisione di 13 Enti Locali sui 15 che compongono la Comunità del Parco. Fu il ministro Ronchi a ritenere che la mia candidatura fosse inadeguata per governare il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Fu il sottoscritto, a ritirare la propria disponibilità, per favorire l’intesa, che sul mio nome non c’era, con una lettera agli enti che avevano proposto la mia candidatura per tale importante incarico. Una proposta che proprio per il rifiuto del Ministro Ronchi rischiava di bloccare, proprio come è avvenuto con il Ministro Matteoli, la nomina del Presidente del Parco Nazionale. Una rinuncia la mia tesa proprio a favorire l’intesa prevista dalla legge, tra la Regione ed il Ministro cui spetta la nomina. Fu la Regione Toscana proprio attraverso l’assessore Benesperi, dopo la mia lettera di rinuncia a ricercare anche con il mio modestissimo contributo un’altra indicazione che potesse favorire tale intesa che come sappiamo portò alla nomina del Prof. Tanelli. Così come non penso che l’ipotesi di una mia indicazione a Presidente del Consiglio Provinciale possa essere considerata una retrocessione ancorché onorifica, è semplicemente, qualora venga formulata nelle sedi opportune, una proposta per un incarico diverso per il quale mi è stata chiesta la disponibilità, anche in questo caso per favorire un intesa che il Consiglio Provinciale se sarà d’accordo approverà. Una semplice chiara e trasparente proposta per un incarico politico per il quale scomodare Chiti, Martini, Benesperi o quant’altri intenti ad impallinarmi, mi pare esagerato. Penso che essere disponibili, non solo a cambiare incarico, ma anche a farsi da parte quando si è di ostacolo ad un interesse più generale, sia una buona pratica, che dovrebbero imparare Matteoli Barbetti e non solo. Sei caro Sergio un bel pungolo con la stima e l’affetto di sempre Franco Franchini Franco Franchini è prima d'ogni altra cosa un signore, in seconda battuta è un iscritto ai DS con un senso di appartenza al partito che non teme confronti, ed è alla fine ed al principio di tutto e uno capace di mediare (reinterpretando Gramsci) con l'ottimismo della volontà e il superottimismo dell'intelligenza. Di Franchini ce ne vorrebbero molti però... però "i pregi dell'omini so' anche i su' difetti" diceva un nostro parente e Franchini è tanto mediatore, tanto signore, tanto dotato di senso del partito, da accettare che manovre di infimo cabotaggio portate avanti da chi non sa mediare, non è proprio per niente signore e non ha senso del partito, finiscano per essere pagate dal Franchini medesimo. E così un bravo amministratore come Franco Franchini deve, per una malintesa ragion di stato o di partito (nuovamente), farsi più in là per risolvere i problemi collocativi altrui. Ed è un così bravo Franchini, che riesce perfino a nobilitare le impalliture e o peggio ancora gli impallinatori, ed a farlo pure rischiando di farci credere a cose diverse da quelle che abbiamo sentito. Tanto di cappello Franco


assessore provinciale all'agricoltura franco franchini

assessore provinciale all'agricoltura franco franchini