Abbiamo ricevuto via e-mail la seguente lettera di due ragazzi che, da sola, spiega molto bene la situazione della Casa del Parco di Marciana (ma per quella di Rio nell’Elba la situazione pare la stessa) ed anche situazioni di degrado che la circondano e che non sono degne di un Parco. Lo stesso si può dire per la vera e propria discarica di ingombranti che contengono anche sostanze classificate tossico-nocive e che ormai è usuale lungo la strada del Lavacchio, sempre nel Comune di Marciana. Una discarica altre volte segnalate da LEGAMBIENTE e poi ripulita sommariamente dal Comune e che ha prodotto una vera e propria cascata di rifiuti nella scarpata e fin dentro il bosco che il Parco dovrebbe proteggere. Ecco il testo della lettera che giriamo al Parco Nazionale ed al Sindaco di Marciana: “Gentili signori di Legambiente, siamo due fratelli di 13 e 15 anni. Siamo venuti dalla Toscana all’Isola d’Elba con i nostri genitori per una breve vacanza di tre giorni. Non c’eravamo mai stati, avevamo pensato ad un’isola molto più piccola e dopo un po’ abbiamo rinunciato a vederla tutta per non trascorrere tutto il tempo in macchina sulle strade inutilmente. Prima abbiamo visitato alcuni paesini (ci sono piaciuti tantissimo Rio nell’Elba e Capoliveri), poi per documentarci sull’isola nella sua completezza, siamo andati alla Casa del Parco di Marciana. Erano le 10 di mattina di sabato 19 giugno e la Casa del Parco era chiusa. Anche il cartello con i giorni e gli orari di apertura attaccato alla parete esterna era in bianco e non dava nessuna informazione, nemmeno un numero di telefono per poter chiedere chiarimenti a qualcuno. Ci siamo rimasti male, non ci era mai capitato in altri parchi e non ci è sembrato serio che un Parco Nazionale lasciasse i visitatori senza informazioni. Sperando che la Casa aprisse più tardi, siamo andati nel frattempo al Santuario della Madonna del Monte, ma qualche metro prima dell’inizio della scalinata ci siamo imbattuti in una fila di cassonetti poco odorosi lungo la strada, con accanto rifiuti di ogni genere, compreso un deposito per l’acqua di eternit ridotto a pezzi. Come se non bastasse, proprio accanto all’ultimo cassonetto della fila e vicino all’eternit , il terreno accanto alla griglia di una fognatura è franato e mostra una buca profonda in cui è facilissimo cadere per un bambino o un animale. Ci siamo rimasti male e questa volta abbiamo fotografato il posto, che non ci sembra curato e sorvegliato come dovrebbe, considerata anche la presenza di parecchi escursionisti. Dopo la discesa dalla scalinata siamo tornati alla Casa del Parco per vedere se era aperta, ma niente era cambiato dalla mattina alle 10. Abbiamo così capito che la Casa del Parco di Marciana è una casa chiusa e che nessuno sa se e quando aprirà”. Giulia e Manuel
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