Cinque a zero, anzi sei a zero se si mette nel conto anche il successo che il centronistra ha colto al Giglio. La geografia politica dell’Elba e dell’Arcipelago Toscano esce completamente ridisegnata dal voto del 12 e del 13 giugno. E su tutti il dato della capitale della Toscana insulare, un risultato incredibile, con la barca a vela che sta nel simbolo di “Portoferraio Domani” che fila come mai prima, fino a sfiorare un clamoroso 60% con 30 punti percentuali di scarto sul primo concorrente, il Sindaco uscente Giovanni Ageno che non ha votato per se stesso perché in quella data ancora ristretto alla Sughere dove lo ha portato una brutta storia di politica e affari. Ma sbaglia chi pensa che il successo di Roberto Peria e della sua lista per cui hanno lavorato gomito a gomito i più arrabbiati no-global e i più compassati riformisti, nasca dalle disgrazie giudiziarie della parte avversa. Il cantiere culturale e politico che ha prodotto la piccola rivoluzione nella Città di Cosimo lo si è cominciato a montare molti mesi fa e fuori dall’ambito dei partiti tradizionali, in un gruppo di giovani professionisti, tecnici, intellettuali, quadri arcistufi di vivere l’autunno politico dei patriarchi. Hanno studiato, approfondito, discusso fino alla nausea i temi dell’amministrazione locale quelli de “L’Isola e la Città“ che hanno costretto i partiti a mettersi in discussione, e sono riusciti a piegare i più riottosi, a battere le tendenze isolazioniste della destra della Quercia, a ragionare prima di programmi e contenuti di governo che di “auguste collocazioni”. E da Portoferraio dove si è vinto alla grande a Rio nell’Elba dove Catalina Schezzini unico sindaco diessino del lotto, si è riconfermata sul filo di lana per una manciata di voti, ma Catalina è stata comunque grande, perché ha dovuto combattere su due fronti: quello del centrodestra e quello di una faida di paese che ha convogliato contro di lei diversi ex della sinistra, che hanno tentato di scalzarla stringendo un patto col diavolo che non ha pagato. E la sinistra vince (ancora a proposito di strani mix) pure a Capoliveri, dove non governava da più di un quarto di secolo, l’alleanza che ha condotto il cardiologo Ballerini a battere Della Lucia il delfino del potentissimo Commissario del Parco Ruggero Barbetti di AN, è davvero composito se in campo si ritrovano i DS con l’ex Vicesindaco di Barbetti, Carlo Cardelli in quota a Forza Italia. Nulla o quasi cambia a Campo nell’Elba, dove Antonio Galli passa come una spada in un centrodestra incapace di unirsi e a Marciana dove Logi (che tende a ribadire il suo essere parte del centrosinistra) batte lo stesso avversario, Luigi Vagaggini, senza l’appoggio dei DS che hanno organizzato solo una terza lista di testimonianza. Quella che esce dalle urne è insomma una realtà elbana variegata, ma un aspetto risulta unificante: ovunque si è votato il centrodestra è stato battuto, ed una sconfitta del genere non ha precedenti, tenuto conto anche dei risultati dei comuni dove non si votava per il sindaco: terribile la scoppola per il Senatore Bosi a Rio Marina ad esempio. Ora c’è solo da attendere che le bocce si fermino del tutto, poi la partita si sposterà sugli enti di valenza comprensoriale, che potrebbero giocare un ruolo importante per indurre elementi della sospiratissima “semplificazione istituzionale”, in un piccolo territorio assurdamente frammentato da confini comunali senza senso. Si dovrà pensare alla nuova Comunità Montana e (a Matteoli piacendo) alla nuova Comunità del Parco.
portoferraio domani coniugi palmieri