Giorno di esami di maturità anche per gli studenti della sezione carceraria del Liceo Scientifico Foresi di Porto Azzurro. Ma forse non tutti gli otto studenti che sono giunti al termine del ciclo di istruzione secondaria potranno sostenere la prova che spalanca loro almeno le porte della cultura. P. P., cinque anni passati tra i banchi del plesso scolastico del Carcere di Porto Azzurro, è stato trasferito a soli 4 giorni dall’inizio degli esami, destinazione sconosciuta, motivazione incomprensibile. Non è ancora certo, dopo le istanze degli insegnanti e del mondo del volontariato per reperire notizie e conoscere le cause del trasferimento, che P.P. possa rientrare in tempo nel carcere elbano per sostenere la prova per la quale si era seriamente impegnato sin dall’inizio dell’anno scolastico. Nel caso in P.P. non riuscisse a terminare regolarmente gli studi davanti agli insegnanti con i quali ha condiviso il difficile percorso scolastico si vanificherebbero irrimediabilmente due aspetti fondamentali del sistema carcerario italiano. Per prima cosa la rieducazione, con la mortificazione dell’impegno per il raggiungimento di un’importante traguardo, e in secondo luogo l’investimento che lo Stato attua nell’assicurare il diritto allo studio ai detenuti. Un’irrisione e uno schiaffo mortale al difficilissimo percorso in salita di un detenuto alla ricerca del riscatto personale.
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