Ripassavamo le foto della “fiaccolata pro-Ageno-Fratti-Nocentini”, una cinquantina di scatti da cui estrarre tre/quattro immagini significative da salvare in archivio scartando le altre per riservare la non illimitata memoria del PC ad altri eventi. Ad un certo punto ci ha colpito la faccia di una signora, realmente contrita, una di quelle facce che si è sicuri di aver notato ma che non si collegano né ad un nome né ad un episodio. L'abbiamo riguardata prima di scomporre definitivamente la combinazione elettronica che produceva l'immagine, provando come un leggero senso di fastidio che solo qualche ora dopo ci siamo piegati, quando un ricordo un po' più delineato ci si è parato davanti. Avevamo sentito molti mesi fa quella signora concionare all'interno di un negozio portoferraiese su un argomento di quelli che normalmente ci urta non poco: la necessità di chiudere le frontere agli extracomunitari che poi vengono qui nell'isoletta verde e blu e rubano nelle case e portano la droga etc. e ci è tornata in mente una frase precisa un "andrebbero messi subito in galera appena si trovano che non hanno i permessi ..." che ci aveva particolarmente irritato. Ci siamo domandandati se la signora, allontanata dal caso che le faceva luccicare gli occhi, avrebbe condiviso con noi la necessità una riforma che annulli la carcerazione preventiva o la limiti a perticolarissimi casi, e che privilegi, anche in caso di condanna, le misure alternative rispetto al carcere. Ci siamo domandati se la signora fiaccolatrice ricordata in accenti xenofobi se non razzisti, giustizialisti se non forcaioli, avrebbe come noi di "certastampa" pranzato oggi tranquillamente insieme ad uno studente universitario un po' particolare, che dopo tredici anni ha dormito la sua prima notte fuori del carcere, nel quale tornerà stasera. Ci siamo chiesti se la tedofora si è mai interessata degli esseri umani ristretti in prigione prima di ora, ci siamo domandati perchè non ha "fiaccolato" per altri sei elbani, incensurati ed accusati di reati molto meno gravi rispetto a quelli ipotizzati per Ageno ed associati, che hanno passato alle Sughere tre settimane e che ancora si trovano ai domiciliari. Se si sceglie (ed è una bella scelta dal nostro punto di vista) di essere garantisti si deve esserlo sempre e nei confronti di tutti.
Manette