Certo che non si può abbassare la guardia, chiudere un occhio che subito ti fregano, ci siamo cascati anche noi venerdì 10 gennaio quando abbiamo pubblicato, con tanto di complimenti, la foto del nuovo scivolo che consentirà ai diversamente abili di salire le scale del Comune di Portoferraio con le loro carrozzelle. Ce ne siamo pure rallegrati così come facemmo qualche anno fa, quando la Provincia di Livorno caricandosi di un costo gravosissimo e sacrificando spazio, trasformò il suo palazzo portoferraiese di Viale Manzoni in modo che i cittadini con difficoltà motorie potessero raggiungere agevolmente qualsiasi ufficio della Provincia stessa o della Comunità Montana. Ne parlavamo con un conoscente, ma quello ha fatto un risolino un po’ cattivo ed ha detto: “Ah sì? E dopo che sono saliti lì dove vanno?” Solo allora ci siamo accorti che quello scivolo era perfettamente inutile, e tale rimarrà finchè non sarà completato con un'altra rampa o un elevatore che consentirà anche di superare i gradini che separano dai locali del piano cortile, e finché al piano terra medesimo non si organizzerà e si aprirà l’Ufficio Rapporti con il Pubblico del Comune. Il ché, vista la bestiale operatività dell’Amministrazione Comunale (che magari potrebbe anche nominare un consulente ad hoc), e soprattutto la sua innata tendenza a rispettare le scadenze che si dà, potrebbe anche sostanziarsi il giorno di poi del mese di dopo. Al termine del ragionamento avevamo risolto che quell’ostentato scivolo poteva suonare anche come una presa per i fondelli, di gusto particolarmente orrendo visto i destinatari del servizio. Ripensandoci però abbiamo stabilito che anche lo scivolo monco potrebbe tornare utile. Un utente, infatti, potrebbe anche usarlo per salire sul terrazzino di tanto in tanto e da più presso urlare: “Datevi una mossa, fave!”
Lo scivolo posto all'ingresso del Comune di Portoferraio