Se non fosse che a sei persone sia stata tolta la libertà, potrebbe addirittura apparire divertente il gioco perverso che si sta consumando ai miei danni, in questi tristi giorni. Si sono create, in questa isola fantasiosa e creativa, nuove scuole di pensiero filosofico, nuovi luoghi comuni e leggende metropolitane per le quali, e per i quali, io sarei il “ responsabile “ dei guai giudiziari che la compagine Ageno, e notissimi e stimati imprenditori, sta affrontando e delle conseguenti future decisioni che la Magistratura vorrà nel tempo assumere, fino al grado finale del giudizio, che speriamo avvenga in tempi brevissimi vista la delicatezza delle accuse, l’età di alcuni imputati, il terremoto socio politico che queste decisioni hanno formato e formeranno, arrivando forse a modificare l’esito stesso delle consultazioni elettorali, spingendo alcuni ad un voto di solidarietà, altri ad uno di contrarietà. Tutto ciò modifica quindi l’aspetto politico delle prossime vicine elezioni, ma nessuna responsabilità è imputabile al sottoscritto, che ha solo obbedito ai dettami della legge, assieme ad altre moltissime persone, che sono state tutte, ribadisco tutte, interrogate in quanto si presumevano informate sui fatti. Interrogato da un magistrato con invito a comparire portato da un Ufficiale dei Carabinieri e non dal bagnino della spiaggia accanto. Invito a comparire che mi pervenne quando tutto era già stato posto sotto sequestro ed a distanza di oltre tre mesi dalle mie dimissioni. Dimissioni avvenute il 9 di giugno, per le quali il Magistrato ne chiese le motivazioni, invito a comparire il 16 settembre. E cosa avrei dovuto dire al Magistrato ? che non lo consideravo degno delle mie risposte, che non ci volevo andare, che mi rifiutavo ? Sfugge ai più che ho solo adempiuto ad un mio preciso ed ineludibile dovere civico, suffragato dal fatto di essere stato pubblico ufficiale in qualità di Vicesindaco, e che i fatti sui quali sono stato interrogato si riferivano ad un periodo relativo alla mia esperienza amministrativa, a tutela dei Cittadini e non, eventualmente, delle situazioni che via via si erano andate creando. Ho adempiuto ai dettami della legge in maniera doverosa, senza gioia alcuna, con dolore profondo per tutto ciò che di sbagliato, o di interpretabile come sbagliato, si fosse nel tempo creato, nel nostro comune di Portoferraio, a discapito della immagine globale della nostra isola, ora e prima veramente martoriate da avvenimenti che gridano vergogna per quelli già appurati, a tutti ben noti, e di quelli per i quali la verità si deve ancora conferire nei vari gradi di giudizio. Certamente gli imputati di oggi sono innocenti fino a prova contraria e fino all’ultimo giudizio. Questo è chiaro. Mi permetto ricordare però che in politica non tutto quello che appare è vero né tanto meno è vero ciò che si presume. Rimane il fatto che il senso etico ed estetico diventa forma e sostanza nella conduzione di un Comune, nella tutela degli aspetti generali, degli interessi generali. Quando si permette che, per negligenza o distrazione o supponenza, gli avvenimenti siano preda di critiche , anche se solo ed esclusivamente nel senso dell’etica e non del merito, ecco che il cittadino potrebbe essere portato a credere che la funzione di governo decada ad amministrazione di interessi, forse privati e sicuramente criticabili.
Fuochi Airone