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Elba2000: L'avevamo detto

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 06 giugno 2004

Il palazzo comunale di Portoferraio non era una biscotteria che attirava, oltre che fornai, vecchi professionisti in cerca di ulteriore lustro e con figli da aiutare, ex sindaci con figli già aiutati, mezze calzette del sottobosco politico senza idee né anima con piccoli interessi da difendere e giovani in cerca di opportunità, tutti accomunati da una caratteristica: avere più litigiosità che esperienza. No, secondo i giudici, del palazzo comunale aveva preso possesso una vera e propria associazione a delinquere, una banda criminale i cui capi sono stati adesso arrestati e portati in carcere. I portoferraiesi avranno scoperto anche che quello che credevano una persona per bene, un medico che aveva vissuto 30 anni vicino a loro e ai loro problemi e che avevano eletto a sindaco della città, una volta entrato nel palazzo si era messo a capo di una organizzazione criminale. E adesso non riescono a crederci. E hanno ragione perché il fatto è di una inaudita gravità: mai nell'intera regione, a memoria d'uomo, si è mai verificato qualcosa di simile. E quando fatti del genere si verificano i casi sono due: i fatti ipotizzati sono veri e allora sarebbero il sintomo del marcio della classe dirigente o dell'intera società e l'azione della procura non ha fatto altro che monitorare il fenomeno come il sismografo con un terremoto; oppure, ed è quello che noi pensiamo, la società elbana non è così marcia (comunque non più di altre zone del paese) e l'intervento della Procura è errato o comunque sproporzionato, probabilmente influenzato del clima di caccia alle streghe che si sta vivendo all'Elba in questo inizio di millennio. Ma la gravità di questo clima irakeno che stiamo vivendo non è solo da imputare a qualche giudice che scopre funzionari comunali che si mettono in tasca i soldi delle concessioni edilizie. Sotto questo aspetto, siamo certamente al di sotto della media nazionale. In realtà, i fatti più inquietanti sono quelli gravissimi che hanno coinvolto i massimi livelli locali della polizia di stato e del comando dei carabinieri, la prefettura, un commissario prefettizio, un giudice per le indagini preliminari, un giudice per la aste fallimentari, con chiamata in causa di ministri e sottosegretari. Come dire lo stesso stato nei suoi organi periferici più importanti. Quelli più vicini al cittadino e posti a difesa della legalità. Mai, nell'intera storia della repubblica, in un territorio cosi limitato e con una popolazione di sole 30.000 persone (meno di un grosso quartiere di Milano), si è mai verificato qualcosa di simile. Cosa sta succedendo all'Elba ? Si sta rivelando esatta, purtroppo, e più drammatica di quanto avevamo immaginato, la lotta fra poteri forti per il controllo politico, amministrativo ed economico del territorio. Questa partita è iniziata con l'istituzione dell'ente parco. Già diversi anni fa, il nostro movimento aveva previsto che l'Elba, presentata al mondo come un bene dell'Umanità, sarebbe diventata terra di conquista e terreno di scorribande di cercatori d'oro; avevamo sintetizzato il tutto così: “Esiste un piano di colonizzazione finale che facendosi scudo della difesa ambientale tende in realtà al controllo del territorio, dell'economia e delle popolazioni elbane e ha come fine la conquista dei miliardi che l'industria turistica produce” In questa lotta invisibile, fatta di agguati e di trabocchetti, i nostri sindaci, persone oneste prestate alla politica e senza esperienza né furbizia, si difendono facendosi scudo della propria dignità: innocui, come i colpi d'ala di un passerotto attaccato da una muta di gatti affamati. E l'arresto del dr. Ageno rappresenta bene, nella sua drammatica esemplarità, questo fenomeno. I sindaci del passato, allenati alla dura greppia democristiana, non correvano questi rischi. Certo che in questa vicenda non ci sono innocenti. Dalle forze politiche, che non fanno politica e che cercano di risolvere i problemi sostituendo il rapporto con la cittadinanza con quello con i carabinieri, a tutti coloro hanno contribuito, anche con le migliori intenzioni, a creare questo clima di caccia alle streghe: le associazioni ambientaliste, movimenti “fissi” o girotondini e la stampa locale. E infine anche loro, certi squallidi personaggi che galleggiano da decenni in queste acquette ormai putride delle pozzanghere amministrative, con l'unico scopo di fare i loro affari e quelli dei loro parenti. Questa gente non merita la galera, ma neanche un posto in consiglio comunale . Questa vicenda degli arresti verrà utilizzata per blindare ulteriormente l'isola, come l'alluvione del settembre 2002 fu utilizzata per bloccare l'attività edilizia. Questo, come ha dichiarato con finezza ed eleganza l’on. Mussi, per combattere gli istinti predatori degli elbani. Purtroppo, si stanno preparando giorni bui per tutti noi, come avevamo cercato di immaginare una ventina di giorni fa nelle righe che seguono: "L’infrazione di una regola, che nel resto del territorio nazionale è peccato veniale, in quest'isola rischia di divenire cedimento alla tentazione e quindi peccato di empietà e macchia indelebile che porta alla perdizione. Così come una leggerezza, un errore, magari per la realizzazione di un diritto, rischia di diventare un reato che ti porta in galera. E siamo tutti bersagli di cecchini invisibili. Tutti, insieme agli architetti, ai geometri, ai tecnici e funzionari comunali onesti e preoccupati, ai sindaci, agli assessori, ai loro figli e nipoti; tutti spaventati a passare notti insonni e ad asciugare le lacrime delle mogli e delle ganze, in attesa dell'alba quando il campanello annuncerà l'arrivo dei carabinieri che ci porteranno alle Sughere. Ammanettati come assassini.


biscotteria palazzo comunale portoferraio da forte stella

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