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Controcopertina: La misura cautelare

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 06 giugno 2004

Caro Signor Rossi, ho letto sul suo giornale la lettera di smarrimento della “lettrice diciassettenne di Portoferraio” sugli arresti del Sindaco e di alcuni collaboratori ma soprattutto ho letto il suo tentativo di dare una risposta… non a tutto, certo (nemmeno lei le sa tutte le risposte) ma almeno ai fatti più salienti. Mi sono soffermato in particolare sul suo paternalistico tentativo di correggere la malizia della lettrice (o elettrice come la chiama lei… a diciassette anni!… aggiungendo una “e” una lettrice spaesata, solidale con le famiglie, arrabbiata per i modi indiscreti dell’arresto diventa una elettrice dalla parte di quelli lì, quei politici arrestati l’altro giorno…), tentativo sostenuto evocando lo “scudo dell’immunità” come strumento irrinunciabile per chi si azzarda a parlare di arresto compiuto con una tempistica inopportuna. Soprattutto mi ha infastidito quel condizionale, “le consiglierei di non…” a cui seguiva di solito, nel linguaggio altezzoso di certi professori, il finale minaccioso: un “…se no…” lasciato in sospeso come un lampo prima del tuono. Io non sono intelligente e quindi la “la solfa dei dieci giorni prima del voto” è una delle argomentazioni che ho preferito leggere in questi giorni sui giornali. E ho contrapposto ai suoi “se fosse” un altro scenario ancora possibile: Lei chiede cosa sarebbe accaduto se i Magistrati avessero ritardato (volutamente) l’esecuzione del provvedimento e quanto sarebbe stato devastante per l’opinione pubblica l’arresto di Giovanni Ageno appena rieletto Sindaco; provi a pensare invece cosa accadrebbe se gli Elettori ritardassero (fino a una sentenza) il loro giudizio e quanto potrebbe essere seccante la rielezione di Giovanni Ageno appena arrestato. Spero ora che tenti di rispondere anche a questa domanda: come mai questa associazione criminale che sa da più di un anno di essere indagata deve subire l’arresto per custodia cautelare? Hanno avuto un anno intero per inquinare le Prove se ne avevano l’intenzione. Se sono quello che dite, non l’avranno già fatto? Io penso davvero che la diciassettenne di Portoferraio sia una ragazza intelligente e (per questo) non voglio e non saprei darle consigli. Una cosa però la voglio dire sulla malizia di certi pensieri perché la ripetono spesso i nostri vecchi: Sbaglio a pensar male, ma ci piglio! Riccardo Caro signor Riccardo ed altro cosa non so Faccio ammenda per la "e" proclitica dal sen, anzi dalla tastiera, fuggita, che ha dato diritto di voto alla diciassettenne, così contemporaneamente contenterò lei, Ventarello e qualche altro critico e/o esegeta: capita lavorando molto di sbagliare. Vorrà dire che ci sdebiteremo applicando degli sconti al suo gravoso abbonamento ad Elbareport. Preciserei poi che non è esatto citare il pensiero di Giulio Andreotti: "Pensare male non è bene ma spesso ci si azzecca" e spacciarlo per "saggezza dei nostri vecchi". Se ci tiene, visto che Andreotti non è esattamente un fanciullino, glielo faccio dichiarare "vecchio", ma non "nostro", sarà caso mai "suo", se lo tenga con i migliori auguri della ditta. Quell'aforisma è caso mai uno specchio dell'italietta dei furbi che mi auguro i nuovi italiani, meno provinciali, più onesti, meno furbi e più intelligenti, seppelliscano quanto prima. E mi auguro che i giovani siano tutto fuorchè "maliziosi", ne abbiamo eletto uno di "furbo" alla presidenza del consiglio e la devastazione che ne è seguita è davanti agli occhi di tutti. Altro punto: lei dice che non ci sono i termini per la custodia cautelare perchè in un anno questi signori denunciati, è bene riccordarlo, non con l'ipotesi di aver rubacchiato due galline, ma per ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, avrebbero potuto già eventualmente inquinare le prove. Probabile che alcuni magistrati non la pensino come lei sul punto, e più ancora che abbiano valutato le altre due ragioni per cui si applica la custodia cautelare: la possibilità della reiterazione del reato e la possibilità che l'indagato si sottragga alle indagini con la fuga. Circa la reitarezione viene da sé che essendo gli indagati ai loro posti il pericolo teorico sussisterebbe, idem per quanto dicasi circa la fuga, siamo in presenza in ogni caso di persone che potrebbero facilmente reperire una grande quantità di denaro (per dirne una). Gli scenari: possiamo divertirci a disegnarne quati vuole ma le risponde secco Pennisi: "Se avessi atteso avrei violato la Legge". Punto. Piuttosto vale la pena di ragionare su come gli scenari sono stati mutati effettivamente e di già dai provvedimenti cautelari. Che Ageno fosse un fallito come politico ed amministratore non l'ho affermato io, ma la storia della sua stessa maggioranza sbriciolata, i suoi stessi compagni di avventura amministrativa e di partito. Prima del martedì nero le Ageniali speranza di rielezione si contavano sulle dita di una mano monca, poteva puntare solo sulle sue vane chiacchiere, ora almeno uno straccio di argomento i suoi supporter ce l'hanno, il vittimismo condito da localismo deteriore, l'onore elbano vituperato e le solite baggianate dei campionari autonomisti. E paradossalmente la pena (umanamente comprensibile ma non politicamente strumentalizzabile) per il sindaco carcerato sposta l'attenzione dai guasti anche legalmente compiuti da questo già tracotante signore. E paradossalmente ancora le liste concorrenti di Ageno sembrano al palo, paralizzate dal terrore di un'accusa di sciacallaggio. Un esempio: Ageno con la sua giunta di incompetenti, e forse col beneplacito di qualche funzionario nell'occasione troppo debole, si è (questo sì, lo dicevano i vecchi) mangiato il vitello in corpo alla vacca, mungendo alle banche anticipazioni sulle future entrate per svariati miliardi delle vecchie lire. Una condotta legale, certo, ma scandalosamente miope: una deriva chiodaiola che chiunque succederà ad Ageno dovrà far pagare ai cittadini con minori servizi. Qualcuno dei lettori ha sentito una simile denuncia dai candidati concorrenti di Ageno? Ma alla estrema (forse eccessiva) correttezza degli oppositori, che si sono semplicemente zittiti, fa da contrappunto la sfacciataggine di chi dovrebbe prima di ogni altro tacersi, e rovescia la questione e organizza la "caccia al delatore" al "cattivo" che ha accusato in aula consiliare gli amministratori, di più, verso coloro che hanno ammonito, in pubblico, l'amministrazione comunale a non violare la legge. Basterebbe questa invereconda campagna elettorale per far capire ad un paese civile e normale che costoro andrebbero tenuti lontani dal governo della città. Come ulteriore misura cautelare.


portoferraio veduta da feritoia

portoferraio veduta da feritoia

portoferraio fortezze grata panorama

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