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L'Elba secondo Ermete Realacci: una Ferrari più che una Trabant

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 06 giugno 2004

“L’Elba ben gestita può diventare la Ferrari del turismo italiano, le Trabant lasciamole realizzare agli altri”. Così Ermete Realacci, esponente della Margherita e Presidente onorario di Legambiente, intervenuto nella mattinata di sabato nella sede di “Portoferraio Domani” insieme alla candidata del Pdrc alla presidenza della Provincia di Livorno, Graziella Pierfederici, ha espresso il concetto di un’isola di qualità che possa puntare su di un turismo davvero diverso e qualificato. “Le nuove cubature di cemento non premiano più, chi oggi costruisce molto danneggia gli altri perché in questo modo fa precipitare il valore delle costruzioni già realizzate”. “Questo incontro con la lista di Portoferraio Domani era già in programma, a prescindere dalle vicende giudiziarie di questi giorni – sottolinea Realacci – ma visto quanto è successo, posso dire che da questo Governo di centrodestra si sono avuti dei segnali di abbassamento della guardia e della qualità. Le norme varate in questi tre anni (falso in bilancio etc) sembrano dire “chiudiamo un occhio ed il paese ripartirà, una sorta di tana libera tutti”. Questa ricetta, secondo Realacci, potrebbe aver prodotto una deriva della legalità e delle certezza del diritto in grado di contaminare anche i costumi di piccoli comuni e di amministratori locali. “Ho letto il programma di “Portoferraio Domani”, - ha commentato Realacci rivolgendosi al candidato Roberto Peria - lo trovo molto bello, è un’occasione concreta per cambiare decisamente passo”. Realacci ha anche rimarcato il problema del commissariamento del Parco che non permette una efficace politica di rafforzamento dell’isola e del turismo, come accade invece in altre parti d’Italia, citando per contro il positivo esempio del Parco delle Cinque Terre. Graziella Pierfederici riferendosi al laboratorio che a Portoferraio è riuscito a mettere insieme tutte le anime del centrosinistra ed i movimenti, ha spiegato perché altrettanta unità non sia concretizzata a livello provinciale, dove si è determinata la corsa solitaria di Rifondazione alla presidenza della Provincia. “Eravamo partiti da un percorso molto concreto su cui convergevamo con tutto il centrosinistra – ha detto la Pierfederici – che si ispirava ad uno sviluppo sostenibile. Tutti eravamo contrari alla nascita a Rosignano Solvay di un secondo impianto industriale turbo gas per la produzione di energia elettrica, ed eravamo uniti contro l’installazione della piattaforma off-shore davanti alla Meloria, e contro la nascita di un metanodotto che avrebbe danneggiato anche il Parco archeologico di S. Gaetano a Vada.” Poi la Pierfederici ha spiegato che la condizione sine qua non per un accordo unitario posto a livello provinciale derivava anche dalla imposizione di un accordo a livello comunale a Livorno, Rosignano e Cecina, comuni di cui Rifondazione non ha condiviso affatto le scelte, di qui l’insanabile rottura. La candidata di Rifondazione ha poi tracciato i ritardi con i quali l’Elba si distingue dal continente, primo tra tutti quello dello smaltimento dei rifiuti. Ha sottolineato le difficoltà derivanti dallo squilibrio di un turismo concentrato in pochi mesi, e dalla necessità di dare una destinazione all’isola di Pianosa. Ha poi concluso auspicando la nascita anche nel comune di Portoferraio di una commissione per le pari opportunità e di un consiglio degli emigrati, che permetta loro una piena integrazione che non sia soltanto omologazione.


realacci peria pierfederici

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