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Controcopertina: Uno spostamento qualitativo che ci interpella

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 13 gennaio 2003

Il passaggio ad un nuovo anno stimola la riflessione sul futuro prossimo venturo. Lo spunto è offerto da alcuni rilievi del Censis, che, proprio perché generali, interessano anche noi. Il nostro Paese appare in piena transizione, ma ancora non si individua la meta (“orizzonte smorto”, “generale mancanza di aspettative”, “progressivo appiattimento al presente, quasi che la stazionarietà sia un approdo più che una fase transitoria”: così si esprime il Censis). Insomma, si registra un “calo di tensione” e l’Italia appare “con le pile scariche”. De Rita, presidente del Censis, in un’intervista ha fatto riferimento ad una realtà che può aiutarci ad orientare le nostre riflessioni. “Siamo dentro un passaggio di ciclo fondamentale verso la qualità della vita, che segue l’epoca della quantità. L’illusione che la crescita fosse ancora accelerabile, quando invece era arrivata al suo culmine, è improvvisamente caduta. E la gente si volge verso il prodotto tipico o il biologico, la natura, la città d’arte, i parenti, il cenone in casa... Non è un rinserramento, ma uno spostamento qualitativo, che sta cambiando l’Italia. E’ una presa di posizione contro i feticci della modernità: crescita, competizione, esasperazione dell’individualismo”. L’Isola d’Elba ha le carte in regola per poter rispondere a tale “spostamento qualitativo”, dando impulso a quanto già va in questa direzione e riorientando il resto. Alle sfide della società complessa e globale occorre rispondere insieme e su più versanti. La capacità di incidere nello sviluppo locale è legata al fare sistema e alla garanzia di un governo complessivo di tale sistema. Camminare insieme è indispensabile. Occorre l’apporto di tutti e l’individuazione di mete comuni. Ciò eviterà scelte settoriali contraddittorie che inevitabilmente andrebbero ad incidere sull’intero sistema. Il recente dibattito, sviluppatosi negli ultimi mesi sui problemi dell’isola, dimostra che cresce l’attenzione non su singoli settori ma sull’insieme. Per questo, sarebbe opportuno dar vita ad una sorta di Stati Generali dell’Elba (o dell’Arcipelago) con la partecipazione di tutti i soggetti che, in diversi modi, hanno competenze in merito. Per lanciare un percorso di incontro e di concertazione non penso tanto ad un nuovo Tavolo, ma piuttosto ad una sorta di messa in rete di quanto già esiste e che, mi sembra, possa trovare una sponda nel Forum dell’Agenda XXI, uno strumento che oltretutto prevede il coinvolgimento di molte altre realtà oltre quelle istituzionali. Penso anche ai tanti strumenti di pianificazione ai diversi livelli (comunale, compensoriale, provinciale, di area protetta) che, opportunamente rivisitati con ottica unitaria, potrebbero essere utilmente aggiornati. Si fa sistema se c’è la volontà di giocarsi su pochi ma chiari e validi obiettivi, se ciascuno opera secondo il suo ruolo rinunciando ad essere il tutto e riconoscendosi parte di un insieme che è ricchissimo di potenzialità e di esperienza. Che il 2003 sia all’insegna del camminare insieme, guardando nella stessa direzione, ciascuno con il proprio passo, attenti a non trascurare nessuno. Un modo per rispondere alla società complessa.


Nunzio Marotti

Nunzio Marotti