“Salvador Dalì, piacere e complessità di un genio” sarà il filo conduttore dell’estate elbana, quella che oltre alle spiagge e ai tramonti parla di arte e di cultura, nel centenario della nascita del pittore scultore e poeta surrealista catalano. L’Isola d’Elba ospiterà la mostra dedicata a Dalì nel Centro Congressuale De Laugier a Portoferraio a partire dal 19 giugno fino al 29 agosto, ad organizzarla la Società Pac – Promozione Attività Culturali di Milano/Portoferraio, in collaborazione con la Fondazione Metropolitan di Milano, con il contributo del Comune di Portoferraio, dell’Associazione Albergatori Isola d’Elba, dell’APT e del Consorzio Elba Promotion, dei Comuni di Capoliveri, Porto Azzurro, Rio Marina, Marciana, la Banca dell’Elba, la Provincia di Livorno, il Monte dei Paschi di Siena e vari imprenditori elbani. Nella mattina di venerdì l’evento è stato presentata nella sala consiliare nel Comune di Portoferraio, dopo che lo scorso 31 maggio era stata convocata una conferenza stampa a Milano alla presenza della maggiori testate nazionali. L’Amministratore unico della Pac dottoressa Dora Comneno d’Otranto e la referente per l’Elba, dottoressa Simonetta Parrini, hanno scommesso sull’Elba come isola europea di cultura, inaugurando il primo di una serie di appuntamenti che potrebbero portare il “prodotto Elba” a rafforzarsi sul piano dell’offerta diversificata e del prolungamento della stagione balneare. La mostra rappresenta il primo grande appuntamento italiano nel panorama europeo delle celebrazioni dedicate al Maestro. Nel Centro De Laugier di Portoferraio saranno visibili circa 270 lavori del Maestro, tutti appartenenti alla sua maturità artistica: un nucleo di 250 opere rappresenterà la produzione grafica (litografie, acqueforti, incisioni, xilografie, illustrazioni eseguite per testi letterari), mentre una seconda sezione di circa 20 pezzi sarà costituita da un’importante serie di statue in bronzo, tutte provenienti dalla Collezione Clot, raccolta di opere originali daliniane in bronzo. Queste, ideate ed eseguite interamente dall’artista, che ha modellato la cera con le sue mani, si distinguono dagli “oggetti surrealisti” degli anni anni Trenta, frutto di collaborazioni con altri artisti o di rielaborazioni surrealiste di oggetti preesistenti, e si differenziano anche dalle più tarde interpretazioni in chiave tridimensionale di gouaches o di disegni. Nella sala consiliare del Comune di Portoferraio dopo il saluto del vicesindaco Novaro Chiari e degli organizzatori, il rappresentante dalla Fondazione Metropolitan Dott. Pietro Marchetti ha illustrato nel dettaglio la complessità del genio Dalì , spiegando la apparente contraddizione tra il volo surrealista e la concretezza della scultura. Dalì – ha detto Marchetti - denifinì le sue sculture – come “trappole per lo sguardo ad attivazione simbolica”. L’appuntamento è per il 19 giugno quando le porte della sala San Salvatore del Centro De Laugier si apriranno su di un’Elba diversa, quella del sogno e dell’arte contemporanea, in un appassionante percorso tra surrealismo, simbolismo e classicismo.
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