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Controcopertina: la bella isoletta verde e blu dei suicidi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 04 giugno 2004

La commistione giudiziaria delle cronache politiche elbane ci ha distratto da un ragionamento che doveva essere obbligato perchè all'Elba si sta assistendo ad un fenomeno realmente drammatico. Tutto fa supporre infatti che ieri l'isola abbia fatto da teatro al terzo suicidio in tre settimane, al decimo simile gesto compiuto negli ultimi due anni. Ed è una stima per difetto, perchè se non si è un personaggio come Jacques Mayol,o se l'ambientazione della ultima tragica recita non è pubblica, i casi possono anche sfuggire alla pubblicazione per non conoscenza, o per pietà (pure in questo lavoro cinico si riesce ad averla). Ma ogni volta chi scrive si vede passare davanti agli occhi, come in un film dell'orrore a ritroso il salto nelle acque del porto della Ford Ka con la ragazza a bordo, e quello sulla scogliera del Ciclio Rosso della Toyota guidata dal cuoco disperato, tre tragici appesi a Portoferraio, Rio Marina, Capoliveri, l'autoiniezione del veleno per cani rapinato al veterinario con un coltello alla gola, il salto nel vuoto di una signora sampierese, la revolverata che il metronotte sparava a sè stesso. Una sequenza allucinante questa dei dieci (almeno) episodi in un biennio, incomprensibile anche alla luce dei freddi numeri che ci dicono che i casi/annui sulla popolazione italiana ammontano a circa 3 su 100.000 abitanti. Come dire che a noi "spetterebbe" di commentare meno di un episodio in un anno, o se vogliamo che questa poco felice media elbana è al 630% della nazionale. Roba da lasciare sbalorditi, e non ci si può consolare neppure pensando che sia stato il caso a determinare un biennio nero. No, all'inizio degli anni 90 pubblicammo sull'Unità sotto il titolo "Quando si spengono le luci del baraccone", un ancor più accurato rilevamento di dati in materia, che avevamo estrapolato da uno studio condotto da uno psichiatra allora in servizio alla USL che avevamo completato con i dati degli ultimi anni fino a coprire un venticinquennio di rilevazioni, ed i risultati nel lungo periodo non si discostavano da quelli dei nostri giorni. Non ce la sentiamo di avventurarci in disquisizioni psico-sociologiche per tentare di dare una spiegazione a questa terribile anomalia, ma non possiamo fare a meno di inquadrarla nel novero delle emergenze, di considerarla come punta tragicamente emergente di un Icemberg del disagio di vivere (in un posto che quanto a qualità della vita dovrebbe offrire molto). La questione si pone, quindi ed è questione di salute mentale di tutta una popolazione, se inizia ad essere statisticamente rilevante tra le cause di morte degli elbani e dei loro ospiti. Chi si occupa della nostra salute ha a disposizione una terribile spia rossa che lampeggia, dovrebbe apprestarsi almeno ad affrontare un serio studio del fenomeno, ed a monitorizzare comportamenti di soggetti ed ambienti a rischio, al fine di iniziare a compiere una reale prevenzione.


punta nera suicidio2

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punta nera elicottero suicidio 1

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punta nera suicidio elicottero 3

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