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La parabola dei Nocentini

Scritto da : Daniele Palmieri
Pubblicato in data : giovedì, 03 giugno 2004

I Carabinieri che all’alba del primo giugno hanno arrestato Tiziano Nocentini e suo cognato Marco Regano sicuramente non si rendevano conto che probabilmente stavano scrivendo la parola fine all’inarrestabile (così pareva) crescita del più potente gruppo economico elbano. Erano gli anni ’80 quando una semplice famiglia di commercianti e fornai iniziava a “pensare in grande”. I figli di Silvano Nocentini fino ad allora si erano limitati a seguire le orme paterne: Elvio e Tiziana collaboravano col padre al forno di Carpani, mentre Tiziano gestiva un piccolo esercizio in Via Carducci. Era già stato costruito il primo capannone, nella zona artigianale in località Orti (ma di fatto dentro Carpani). Ed è proprio qui che nasce il primo supermercato insieme, però, ai primi sospetti di un rapporto non sempre chiaro con la politica. I Nocentini sono allora considerati una famiglia di sinistra ed i rapporti con l’amministrazione comunale, diretta dal sindaco socialista Novaro Chiari, sono ottimi. Ed è proprio Chiari che taglia il nastro dell’inaugurazione del Conad di Carpani mentre in città si discute sulla legittimità dell’operazione. Al secondo piano nasce anche il negozio di abbigliamento “Bernardi” si dice grazie al trasferimento dal Mercato Coperto Comunale di una licenza appartenente ad uno stretto familiare di un emergente politico socialdemocratico, nuovo alla politica: Alberto Fratti. Arriva successivamente l’interessamento e l’acquisto del piccolo supermercato di Piazza Pietri. Negli anni ’90 il Gruppo Nocentini conosce un’espansione impressionante, una “storia imprenditoriale” sicuramente senza eguali sulla nostra Isola per la rapidità con cui avviene. Il Gruppo Nocentini apre supermercati a Marina di Campo e Capoliveri in ottima collaborazione con la Conad che fornisce pieno sostegno finanziario ed organizzativo. Fratti intento non è più soltanto un “politico di riferimento” della famiglia. Diviene un amico stretto dei Nocentini in un rapporto di stima e reciproca fiducia. Nel 1995 si candida a sindaco di Portoferraio il diessino Giovanni Fratini, tra l’altro già assessore di quella Giunta Chiari che benevolmente acconsentì all’apertura del market a Carpani. I Nocentini evidentemente ritengono di potersi fidare e, notoriamente, appoggiano Fratini nella campagna elettorale di quell’anno che lo vedrà vincente. Alberto Fratti diventa assessore. E’ la fine del 1998 quando inizia “l’assalto” alla zona PIP. La prima operazione riguarda l’apertura del negozio Bata Superstore. C’è da subentrare però in un fondo che il legittimo assegnatario vuole cedere. Un regolamento comunale richiede però che in quelle aree ci voglia l’assenso del Comune che lo può rilasciare solo per il trasferimento di attività già esistenti e non per l’apertura di nuovi negozi. Tiziano ed Elvio provano a convincere “l’amico” Fratini. Oltretutto ormai siamo alle soglie delle elezioni comunali del 1999 e il sindaco si vuole ripresentare. Ma Fratini risponde negativamente: questo “favore” proprio non lo può fare. Le regole vanno rispettate. I due insistono, la campagna elettorale era già iniziata, il loro appoggio potrebbe far gola. Ma il sindaco non molla e fa di peggio, ovvero accetta che le forze politiche del Centrosinistra unito pongano il veto sulla ricandidatura di Fratti che, profondamente indispettito, passa armi e bagagli dalle riunioni della lista di Fratini a quelle della lista del Forzista Giancarlo Ageno che vince e lo nomina assessore. L’operazione Bata andrà in porto tra mille problemi: Ageno e la sua maggioranza modificheranno il regolamento della zona PIP con effetto retroattivo a sanatoria. I Nocentini rilevano intanto il Dico, lo trasformano in Conad e, grazie alla stessa modifica regolamentare, ne raddoppiano la superficie di vendita. Intanto improvvisamente muore Elvio ed in tale triste occasione Portoferraio scopre che la vecchia famiglia carpanese di sinistra si è avvicinata alla Massoneria. Marco Regano, marito della sorella Tiziana, affianca il cognato alla testa del gruppo prendendo il posto di Elvio. Il Gruppo Nocentini è ormai un’azienda che occupa qualche centinaio di lavoratori e che, nell’autunno scorso, passa il Canale e apre un Bricofer anche a Piombino. Poi arriveranno le vicende legate agli strumenti di pianificazione urbanistica e commerciale che, secondo le accuse della Magistratura, furono i frutti dell’”accordo criminoso” alla base dell’associazione a delinquere costituita e coordinata da Tiziano Nocentini. La vicenda della ristrutturazione Pacaelmo porta per la prima volta i Carabinieri in casa Nocentini. E’ solo per un avviso di garanzia relativo ad un abuso edilizio. Adesso sono tornati, ma questa volta con le manette.


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