Eravamo quasi sul punto di scrivere un altro “A Sciambere” sul “sequestro del viale” davanti alla farmacia del Coli, quel tratto di strada che è ornato da artistici gabbioni da macachi da alcuni mesi, senza che all’interno dei medesimi gabbioni si faccia alcunchè, quando accidenti, il Vicesigaro ci prende in contropiede con una dichiarazione tempestiva secondo la quale il lavoro si compirà presto (presto per modo di dire), cosicchè potremo in tempi non geologici godere di un completo restyling agenial-fuochista, nella linea che corre dalla calata della magnolia defunta fino al giardino pelato modello pottadinonna, ovverosia spazio sgombro d’inutili crini a simiglianza di molte teste portoferraiesi e non che vanno per la maggiore, proprio delle belle teste e non aggiungiamo altro. Quand’ecco che scopriamo leggendo il tutto che alla base del ritardo ci sarebbe una storia di fallimenti delle ditte incaricate di portare a compimento l’opre del regime. Su ciò ragionando ci è venuto in mente di porre la seguente questione: - atteso che non sono tanto carini, che tutti insieme sembrano un Grand Guignol (avvertite l’assessore che non si beve come il Grand Marnier), - atteso anche che non sono nemmeno tanto furbi visto che riescono a ficcarsi in ogni genere di guaio e che sono portati a fare come quello che si tagliò il pipo per far dispetto alla consorte, - atteso che sono mediamente simpatici come una seduta dal dentista, Mica porteranno anche male? Fossimo nei panni dei prossimi incaricati dei lavori all’atto della consegna firmeremmo con una mano in tasca (nella quale ovviamente avremmo messo in precedenza un corno rosso)