Il mancato rispetto del contratto integrativo ha provocato una vivace protesta da parte dei dipendenti comunali di Portoferraio. Uno sciopero di un’ora è stato trasformato in un’assemblea, perché erano necessari secondo la legge 10 giorni di preavviso. Lo stato di agitazione è stato indetto dalla rappresentanza RSU con un documento firmato da CGIL CISL e SULPM. La busta paga di maggio, l’ultima della legislatura in corso ha fatto crollare le ultime speranze di ricevere il dovuto. Secondo i delegati sindacali da 5 anni non ci sarebbero state le progressioni contrattuali per i dipendenti del comune di Portoferraio, che ha il livello di stipendi medio più basso di tutti gli altri municipi isolani, oltre a una carenza di organico misurabile con gli 80 dipendenti in attivo quando in pianta organica ce ne sono 140. Sarebbero stati accantonati circa 10 mila euro l’anno dal 1999. Circa 100 milioni di vecchie lire destinati al pagamento degli scatti contrattuali previsti per i compensi di indennità non sono stati mai pagati. Molti dipendenti sono da 5 anni nella stessa categoria senza che siano passati di grado o abbiano avuto aumento di stipendio. Indennità previste per chi dirige più uffici non sono state mai erogate per una cifra che si è andata accumulando nel tempo. L’amministrazione che verrà eletta si ritroverà ad affrontare questa situazione: non potrà più assumere personale perché l’attuale giunta per le troppe spese non ha rispettato il budget programmato a livello nazionale. E l’organico presenta dei vuoti importanti: manca persino l’ufficiale responsabile addetto allo stato civile: nascite, decessi, matrimoni sono affidati a un sostituto. Inoltre i responsabili delle aree tecnica e finanziaria sono figure esterne nominate dal sindaco in carica, che decadranno.
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