Torna indietro

La Camera approva il decreto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 28 maggio 2004

L'Aula della Camera ha definitivamente approvato la conversione in legge del decreto che proroga i termini per il condono edilizio. I sì sono stati 221, i no 157. Ha votato contro tutto il centrosinistra. Il decreto proroga di 4 mesi, dal 31 marzo al 31 luglio 2004, il termine per la presentazione delle domande di regolarizzazione degli abusi edilizi e per il pagamento della prima rata. Il provvedimento proroga anche i termini per il pagamento della seconda e della terza rata che slittano rispettivamente di 3 e 2 mesi. Per la seconda rata dal 30 giugno al 30 settembre, per la terza dal 30 settembre al 30 novembre. Il termine del 31 luglio si applica anche alle domande per l'acquisto dell'area del demanio su cui è stata fatta una costruzione abusiva. «La maggioranza ha dato il suo via libera al secondo condono edilizio targato Berlusconi. Ce ne ricorderemo come una sonora sconfitta per il paese». Così Ermete Realacci commenta l'approvazione della proroga del condono. «Ce ne ricorderemo – aggiunge - per le 40.000 costruzioni abusive che in un solo anno ha regalato all'Italia e per il clamoroso fallimento economico: nessuno ha voluto far sapere quanto ad oggi lo Stato ci abbia guadagnato. E non è difficile immaginare il perché». Secondo il parlamentare gli ultimi dati a disposizione sul numero di domande presentate dimostrano che finora si è trattato di un flop finanziario. «E la reticenza del ministro Tremonti, che nonostante ripetute interrogazioni parlamentari si è rifiutato di rendere noto quanto finora ha incassato l'erario, non fa che confermarlo». È lapidario il commento di Roberto Della Seta, presidente di Legambiente: «Dopo il regalo anche il premio per i furbi. Nonostante l’idea della sanatoria si sia rivelata disastrosa per l’ambiente e fallimentare per le casse dello stato, il governo non è riuscito a trovare uno straccio di alternativa. Al contrario però si continua a minacciare paesaggio e ambiente». È infatti tra il 2001 e il 2003, ricorda Legambiente, che l’incremento della produzione abusiva è stato superiore al 40%, (40.000 unità), mentre dal 1996 al 2001 il trend vedeva una costante diminuzione degli abusi. «Questo condono – conclude Della Seta - ha fatto scattare un meccanismo a dir poco preoccupante. E dunque accanto all’abusivismo in attesa di regolarizzazione continuano a proliferare costruzioni illecite ancora fresche di calcestruzzo. Ma naturalmente questi per chi ci governa sono dettagli di poco conto se lo scopo è quello di rastrellare soldi, a questo punto non ci resta che attendere la decisione della Corte Costituzionale, nella speranza che resti fedele alle sentenze precedenti sul tema».


case abusive capoliveri

case abusive capoliveri