Durante l'occupazione del canile, e subito dopo, avevo scritto alcune cose. e avrei avute da dire altre, ma poi ho lasciato perdere, perché ormai solo chi era in malafede poteva a mio avviso continuare a sostenere l'operato della maggioranza portoferraiese: i fatti parlavano da soli. In questi 2 mesi i cani sono rimasti sulle spalle degli eroici volontari, mentre dal canto loro i sindaci dell'isola e i loro collaboratori hanno fatto due proposte, una più impraticabile (spero non volutamente provocatoria) dell'altra. Ero e sono stanco di polemizzare con la controparte, e quello che mi ha spinto a riprendere la penna è stato l'intervento di quella che consideravo e vorrei continuare a considerare una "voce amica". Sto parlando del WWF, associazione a cui sono iscritto da quando facevo la seconda media, una ventina di anni fa. In un intervento sull'Isola, in Dicembre, i colleghi ambientalisti del WWF-Arcipelago hanno espresso soddisfazione per l'individuazione di Literno come luogo candidato ad ospitare il canile. Forse i nostri WWFini non sanno che l'area preposta sorge proprio sulla discarica "bonificata". Per quel che ne so gettare i rifiuti in una discarica e poi ricoprirla di terra non è certo il modo più lungimirante di affrontare il problema: anche qualora si fosse in presenza di una tecnologia perfetta, i rifiuti resterebbero intatti per secoli e potrebbero riaffiorare alla prima occasione idro-geologica. Ma comunque ho il forte sospetto che la discarica di Literno disperda nell'ambiente liquami e gas tossici. Siccome però il mio è un dubbio da non addetto ai lavori, mi chiedo se gli amici del WWF, che hanno senz'altro a loro disposizione periti del settore, conoscano l'esatta situazione della discarica e se quindi siano intervenuti a ragion veduta. In caso affermativo, li prego di dimostrarmi la perfetta salubrità di quel luogo, e allora anch'io plauderò alla costruzione del canile a Literno. In caso contrario, li invito a mobilitare i loro mezzi al fine di effettuare uno studio di impatto ambientale sulla zona, visto che si sono assunti la responsabilità di acclamare la scelta dei sindaci. Mi permetto anche di osservare che l'accusa di "radicalizzazione" e di "politicizzazione" nei confronti della lotta per il canile era piuttosto gratuita, a meno che non volesse essere sinonimo di "resistenza democratica", visto che la chiusura della struttura di V.Manganaro è stata condotta con metodi a dir poco autoritari. Cari amici, se vogliamo che in molti diventino sensibili al problema delle specie in via di estinzione, cominciamo col prendere le distanze da chi insegna a disprezzare il cane, ponte naturale fra l'uomo e gli animali, altrimenti resteremo prigionieri di un'ambientalismo esotico e da elite intellettuale..
portoferraio canile manifestazione
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