Gentile Signora Briano buon giorno. Il Governatore Martini ha, in poche tradotte parole, affermato : non si sogni il Dr. Barbetti di divenire Presidente del Parco e si vergogni di aver accettato di esserne il Commissario (e su questo anche Lei ha chiesto “ un passo indietro “ proprio come fece l’ineffabile Presidente della Repubblica On. Scalfaro al Cav. Berlusconi, democraticamente eletto da milioni di elettori, guardacaso liberi di votarlo o meno. E’ un vecchio concetto della Sinistra più retriva che crede ancora di poter scegliere le proprie persone amiche ed anche di indicare quelle della opposizione che più aggradano loro, così facendo condizionando la maggioranza e la minoranza; Non si sogni l’isola Verde & Blu di poter decidere del proprio destino attraverso la nascita di una Provincia dell’ Arcipelago Toscano; Facciano gli elettori pressioni sul Ministro Matteoli affinché “deponga” il Dr. Barbetti che fino a quando questo non succede il Parco rimane immobilizzato, alla faccia delle necessità socio turistiche dell’ Elba; Cambino, gli elettori Cittadini, i loro Rappresentanti che quelli ora in essere, grazie a libere elezioni, non vanno bene (a Lui, naturalmente) Queste, in parole semplici, i diktat del Governatore. Il resto era solo fumo e mi dispaccio che nessuno glielo abbia fatto notare, neppure l’ altro Sindaco da me molto amato, ma non da tutti gli elbani portoferraiesi, il Dr. Ageno. Il disprezzo poi riservato ai giornalisti (non a me, io sono solo un apprendista tale) annullando alle ore 16.05 la conferenza stampa prevista per le ore 16.15 dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, di che pasta sono fatti i nostri Governatori. Dopo la nave delle 17 che il Governatore più amato dalla Sinistra Toscana, non voleva perdere, ce ne erano altre come ben sanno tutti coloro che devono attraversare il canale essendo a volte nella infelice condizioni di pendolari. Ma cosa vuol che sia un appuntamento ufficiale dato ad un gruppo di giornalisti per un Governatore Regionale ? Meno che nulla, come in effetti ha dimostrato andandosene e annullando un appuntamento che Lui stesso aveva dato alla stampa ansiosa di apprendere il Suo Verbo. E’ quindi, a mio parere, il solito abuso di potere o interpretazione dello stesso ad uso personale. Esasperando il concetto di “accordo fra Regione e Stato“ per la nomina dei Presidenti dei Parchi il nostro Governatore ci assicura che Lui non darà MAI il Suo accordo ed allora ci deve spiegare il perche’, dato che tutta l’isola, sindacati compresi, hanno indicato nel dr. Barbetti, il candidato ideale alla nomina (per la conoscenza perfetta del territorio, per la lunga esperienza amministrativa, per i consensi che raccoglie e che ha raccolto in tre diverse elezioni). Certo pesa sul Ruggero Elbanus la macchia di aver ostacolato la nascita del Parco. Ricordo ai comodi smemorati che Barbetti si oppose al modo con il quale il Parco ci veniva imposto ed alla sua non felice né puntuale perimetrazione. Ma tutti coloro che si oppongono, democraticamente e senza rompere nulla, ai desideri-ordini della Sinistra di Governo regionale, portano su di loro la stesa “vergognosa” macchia. E quindi il Governatore dovrebbe/vorrebbe individuare persona a Lui gradita e grata (grata nel tempo ?). Questo e’ autentico nepotismo politico come le nomine di tanti sinistri-trombati ad incarichi remunerati con i soldi dei Cittadini (noios) dimostra. Remunerati con il contratto collettivo da impiegato di sconcetto ? Ma neanche per sogno. Diventano tutti, ancorche’ illetterati o non in possesso del diploma della scuola dell’obbligo, dirigenti da 400 vecchi milioni di lirette all’ anno, oltre a pensione, liquidazione, macchina di servizio e rubinetti d’oro come nel caso del Presidente del Cigri che si ostina, giustamente in nome della trasparenza, a non farmi avere il bilancio dello stesso. (ricordo agli smemorati di Collegno che il Cigri fu quella organizzazione acquifera che ci chiuse l’acqua in piena stagione – luglio 2000 se non vado errato - e che provocò la reazione indignata dei Sindaci riuniti nella Sala della Provincia per discutere il problema prezzo) Si stavano recando i sindaci tutti insieme appassionatamente, fuorché la Signora Schezzini casualmente appartenente alla Sinistra così come il Presidente del Cigri , presso la Caserma dei Carabinieri per denunciare tale comportamento. Poi la solita timidezza (si dice così ?) politica mutò gli atteggiamenti. Ma questa è un’altra storia. Per quanto poi riguarda la Sua pesante affermazione per la quale io sarei l ‘ Emilio Fede dell’ Elba, nel senso spregevole che Lei da alla figura di Fede (leccatore di deretani altrui a scopo benefico proprio) debbo serenamente respingerla. Quando affermo che il Dr. Ruggero Barbetti e’ il Sindaco più amato dell’ Elba creo, volutamente, una iperbole immaginifica, avvicinando il Sindaco ad un personaggio dello spettacolo e della pubblicità, oltretutto di sesso opposto al suo. E’ solo un modo per fare della gioiosa ironia sul Sindaco stesso, affinché non si monti la testa nonostante l’incredibile numero di voti, quelli dei Comunisti compresi, costretti dalla vostre imprecisioni amministrative, a preferirlo a chi, fino al decennio passato, non aveva altro dio che Marx, il suo capitale ed il capitale degli altri, inteso come fonte di ricchezza per tutti gli esistenti, ne vessero o meno diritto. Io, dall’alto della mia serena povertà – vivo del mio lavoro e non posseggo nemmeno un granello di sabbia - posso dirlo tranquillamente. Sono sempre stato povero ma mai comunista ne mai talmente ricco per poterlo essere alla maniera di De Benedetti o Scalfari di Repubblica o del Pescecane Lucchini al quale tutti Voi, solo il Sindaco Fratini mancante – Vi inchinaste pronubi e deferenti per consentirgli di distruggere il mare elbano e piombinese. Di Emilio Fede non ho ne gli emolumenti ne la sua serena follia amorosa verso il Signor Berlusconi al quale rivolgo comunque sempre un ringraziamento, nelle mie preghiere serali, per averci salvato dalla Sinistra. Non dalla Sua Sinistra, che riconosco morale ed estetica, lontana dagli arrivismi e dalla furbizie e dalle maialate amministrative, ed alla quale molte volte volentieri mi aggrego spiritualmente. Con sincera stima e un po’ di amarezza, cordialmente Bruno Paternò Caro Bruno, non me ne volere, sono stato costretto ad emendare un poco il tuo scritto, per non correre il rischio di ritrovarmi teco querelato. Questo non perché tu mi sia in assoluto sgradito come compagno di panca di tribunale, ma perché non concordo proprio con alcune delle tue accuse e valutazioni (prime tra tutte quelle sui supposti diktat del Presidente Martini). Spero comunque di non aver stravolto il senso del tuo intervento. Ti consoli il fatto che spesso andiamo d’accordo nell’incazzatura e può darsi che la querela binata sia solo rimandata a data da destinarsi. Infatti guarda un po' i casi della vita cercando una tua foto in archivio ho trovato solo quella che è qui sopra riprodotta, mi sembra di riconoscere qualcuno accanto alla tua elegante figura. Sergio Rossi
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