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Controcopertina: Tutta colpa di Attilio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 25 maggio 2004

In riferimento a quanto apparso su Elbareport del 23 maggio ’04, vorrei esporre alcune considerazioni. Rispetto da sempre la libertà di opinione e la libertà di stampa e soffro quando sono soffocate. Amo le critiche condite con un po’ di ironia ed una leggera vena di sarcasmo, ma sono rimasta esterrefatta di fronte alla vignetta, con relativa nota esplicativa, pubblicata da Attilio Gavassa. Non conosco le idee politiche del Sig. Gavassa, anzi, a dire la verità, non so neanche chi sia. Conosco però molto bene il Sig. Sergio Rossi e le sue idee. Mi meraviglio quindi che abbia permesso, in qualità di direttore responsabile, la pubblicazione di notizie false e tendenziose perché, ribadisco quanto già detto da Briano, l’incontro con gli Onorevoli Martini e Kutufà non è stato un flop, ma ha risposto pienamente alle aspettative di chi l’aveva organizzato, ed ancor più perché ha permesso, per ironizzare sulla situazione, che si usasse la tragedia di un popolo che, spinto dalla miseria e dalla fame, cerca di raggiungere il nostro Paese nella speranza di trovarvi un futuro migliore. I DS capoliveresi non hanno bisogno di nascondersi dietro chicchessia, né hanno paura a venire fuori. Anche dopo più di 30 anni di amministrazione di centrodestra, la sezione di Capoliveri è viva, vitale e unita. Ornella Vai Coordinatore DS Sez. di Capoliveri Cara Ornella Lasciami dire che la prima parte della tua lettera suona un po' come una "excusatio non petita", tanto che, tradotta con un po' di spirito satirico potrebbe essere sintetizzata: "amo la satira purchè non ne sia oggetto". Ciò premesso ripeto per l'ennesima volta come funziona Elbareport. Su questo giornale tutti i redattori (come tutti quelli che scrivono dall'esterno) esprimono il LORO punto di vista. La funzione del direttore è quella di controllare che i contenuti di quanto pubblicato non violino le leggi o palesemente (ma molto palesemente visto che questa è materia elastica come la trippa) in buon gusto.PUNTO. Molto spesso le mie idee non collimano con quelle di Attilio, o con quelle di altri che lavorando ogni giorno in Elbareport faticosamente, generosamente e volontariamente rendono alla comunità elbana un servizio informativo, ma non ho lo spirito del censore, né accetto in redazione atteggiamenti censori verso le idee di chicchessia da parte di chicchessia. E poi una vignetta è una vignetta, potrà essere da parte tua essere considerata di buon gusto o cattivo gusto, ma perchè Ornella, che sai di diritto, usi il termine "notizie false e tendenziose"? Pensi che davvero Attilio abbia indotto qualcuno a pensare che la assurda situazione rappresentata fosse realistica? E se così non è, dove starebbero le "notizie false e tendenziose"? Nel flop o non flop? Ma vogliamo scherzare? Non è certo uno scherzo scrivere che in qualità di direttore mi sono reso responsabile della propalazione di notizie false e tendenziose, anzi è muovermi l'accusa (infamante) non solo di una violazione deontologica ma anche di precise norme di legge. Sia chiaro che non permetto (né a te né a nessun altro) di fare una simile grave affermazione, che, nel caso, vorrei considerare solo alla stregua di una pura sciocchezza dal sen fuggita. Per il resto la permeabilità di questo giornale alle critiche è dimostrata dal fatto che, come pure tu scrivi, abbiamo già ospitato nell'aggiornamento di domenica un articolato intervento di Milena Briano in cui si contestava (senza offendere) l'interpretazione (legittima anche se fosse sgangherata) del "flop" di Attilio, con una (legittima) contrapposta lettura dell'episodio.


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