A Sciambere dei pellai di ritorno
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : domenica, 23 maggio 2004
Rimettendo a posto la posta ci imbattiamo in una ingiustamente trascurata chicca che ci era stata servita da Tatiana: "Leggo - scrive Tatiana - in un comunicato di G. Mancuso (AN Rio Marina): "....per confermare la 'leathership' a Campo...." e mi chiedo, cose'e' questa leathership? una barca di pelle, un vascello in vero cuoio o un bastimento carico di pellai?" Saremmo lì lì per chiosare che ci sarebbe una ulteriore interpretazione atteso che ("leather") "pelle" (e in taluni casi "pelliccia" da queste parti s'usa anche per stigmatizzare lo stato confusionale derivante dalla mancanza di moderazione nel bere, talchè "bella pelle che hai!" tradurre si potrebbe con "quanto palesemente sei ebbro!". Potremmo quindi intendere leathership come sbornia navale? Ma rosi dal dubbio che l'errore potesse essere anche frutto di una trascrizione nostra, indecisi quindi su chi ha fatto la figura da pellaio, cambiamo discorso e ci spostiamo su un altro fronte. E a proposito di spostamenti e di pellai torniamo ad occuparci dei DS livornesi. L'altro giorno commentando il "pensionamento amministrativo anticipato" di Claudio Frontera ci eravamo dimenticati di accennare ad un altro parallelo caso labronico in cui i nostri hanno dato prova di identico acume: la giubilazione di Vittorio Cioni, uno che aveva fatto "appena" il capogruppo in consiglio regionale, che ci dicevano fatto fuori dalle liste per un espresso veto. Quando abbiamo chiesto chi aveva volto il pollice verso il basso ci hasnno detto il nome di uno che, a causa delle nostre scarse frequentazioni della città dei Quattro Mori, per la verità noi ricordavamo come socialista. Quando abbiamo raccontato abbastanza contrariari ad uno della nostra consorteria il fatto quello ha scosso la testa allargato le braccia e ha detto: "Qualche volta ritornano!" "Qualche volta un paio di palle - abbiamo contestato - questi tornano un giorno sì e l'altro anche!"
marchio vero cuoio