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Pino Coluccia sulle liste elbane

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 22 maggio 2004

Giuseppe Coluccia Gli schieramenti politici ed elettorali all’Elba si sono composti. Ad una prima lettura dobbiamo riconoscere che quelli di orientamento di centrosinistra si presentato con due aspetti politicamente rilevanti. Il primo, è l’ampia unità e convergenza di forze pur distinte, ricercata e voluta nelle varie trattative, da quelle radicali e movimentiste a quelle più moderate e istituzionali (Portoferraio docet). In questa ricerca non solo si è cercato di ricomporre divisioni e contrapposizioni, veti e controveti, ma si è stati attenti a cogliere anche smottamenti e contraddizioni nel blocco di potere avversario, (come per esempio è successo a Capoliveri), che segnalavano un bisogno di cambiamento che è stato colto e strappando all’altro schieramento risorse e disponibilità che potranno riverberarsi positivamente in termini elettorali. E’ pur vero che i risultati raggiunti danno la misura di quanta e quale unità si è ricercata e può darsi che permanga ancora qualche legittima insoddisfazione per esclusioni o per troppe concessioni, ma si sa anche che per progetti importanti necessità una quota di realismo, sacrificio e di collaborazione. Si potrebbe fare senza dubbio meglio di quanto si è fatto, ma dobbiamo riconoscere che questa unità, più o meno ampia e composita, raggiunta con defatiganti mediazioni (ma la politica, così come la concepiscono i democratici, come capacità appunto di unire e procedere insieme, per raggiungere obbiettivi condivisi, è questa) era la massima possibile ed accettata e comunque la si è realizzata perché è stata vista come precondizione irrinunciabile per costruire uno schieramento credibile e affidabile agli occhi dell’elettorato e sicuramente avvantaggiato nella competizione elettorale per il governo dei comuni. Questa unità è pur vero che è imposta dal sistema elettorale maggioritario (vince chi è unito), ma è realizzata, ed è questo il difficile, da chi vuole veramente raggiungere obbiettivi ambiziosi come quelli di governare per cambiare, da chi cerca progetti comuni e unificanti: altrimenti è ovvio che si resta divisi, ma all’opposizione. Infatti mantenere veti e pregiudiziali fa perdere di vista l’interesse fondamentale che è appunto proporsi per governare, con la conseguenza di mantenere distanze e divisioni, senza cogliere fino in fondo opportunità e disponibilità importanti, di forze, di gruppi, di personalità, di singoli e modesti cittadini volenterosi di fare il bene comune. E qui veniamo all’altro aspetto importante che caratterizza le liste e gli schieramenti di centrosinistra scesi in campo: la volontà di governare democraticamente e con partecipazione i cambiamenti necessari, dopo anni di esclusioni ed “antipolitica”. Questo non è e non sarà un obbiettivo facile, ma è fondamentale averlo posto alla base dell’unità raggiunta, quindi un’unità non priva di contenuti e chiarezza e che dovrà ispirare e guidare l’azione politica ed amministrativa di chi eserciterà ruoli di governo. Conviene non dimenticare questa condizione anche quando si governerà, anche quando nel fare delle scelte, perché governare vuol dire scegliere, si dovrà usare lo stesso metodo: ricercando su di esse un ampio e condiviso consenso. Il panorama degli schieramenti di centro destra, al contrario, è invece segnato dalle profonde divisioni che lo agitano e lo lacerano e che non è riuscito a ricomporre in occasione della formazione delle liste. Divisioni che si palesano sia con una molteplicità di liste presentate, vedi Portoferraio, Campo Elba, sia nelle dissociazioni e prese di distanza “politiche e di schieramento” di alcune forze o singole personalità, che si richiamano o si richiamavano alla Casa della Libertà. E’ chiaro che queste divisioni, frutto di arroganza ed esclusioni, a discapito talvolta di una classe politica locale nascente, minano la credibilità e l’affidabilità del centrodestra come forza di governo all’Elba e questo potrà essere, oltre che un segnale di decadimento politico e speriamo elettorale, anche un’ opportunità in più per il centrosinistra da cogliere, assumendo su di se una maggiore responsabilità di governo, riempiendo il vuoto lasciato, su questo fronte, dal centrodestra ormai in crisi. Questo obbiettivo è fondamentale poiché è proprio su questo punto che il centrodestra in questi anni ha fallito all’Elba. Il centrodestra è venuto meno alle promesse fatte e non è stato in grado di rispettarle, non perché ha avuto un’opposizione pregiudiziale, ma perché non ha accettato le regole democratiche ed istituzionali del confronto con le opposizioni e della partecipazione dei cittadini alla vita delle amministrazioni comunali, ha alimentato conflitti istituzionali e divisioni ed alla fine ha paralizzato le istituzioni nella loro azione di governo (PNAT, Comunità Montana, Conferenza dei sindaci). La posta in gioco delle prossime elezioni comunali è proprio questa: riaprire un processo di governo unitario, democratico e partecipato all’Elba, dopo anni di scorrerie di notabili statal/ministeriali e supporters locali, restituendo dignità di cittadino a chi vive del proprio lavoro, della propria professione, dello studio, a chi vive su questo territorio ed ambisce ad una migliore qualità della vita. La vittoria delle liste di centrosinistra a Portoferraio, Capoliveri, Campo Elba, Rio Elba e Marciana, rappresenterà e suggellerà l’avvio di una fase politica nuova all’Elba, più aperta al confronto ed alla collaborazione tra istituzioni e forze politiche, verso i problemi dell’isola, una garanzia in più per avere amministratori seri e responsabili e più vicini ai cittadini ed alle comunità amministrate.


portoferraio comune palazzo della biscotteria ingresso

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