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A Sciambere: Ciao Presidente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 20 maggio 2004

Mentre assistiamo ad una lunga intervista che Claudio Frontera rilascia a Luana Rovini del Tirreno ci viene da riflettere in maniera divertita che, dopo aver letto quello che abbiamo intenzione di scrivere, qualcuno potrebbe pensare ad un atto di puro rufianesimo, di quelli che purtroppo costellano la vita degli enti, finalizzati a ingraziarsi il potente di turno per far carriera o ottenere comunque vantaggi che non si meritano. E sbaglierebbe, Claudio Frontera è giunto ormai al capolinea del suo mandato di Presidente, non può quindi favorire nessuno, chi scrive è ormai ad un passo da un pensionamento come pubblico dipendente, a cui potrebbe accedere tra pochi mesi, non ha da chiedere favori di sorta a nessuno. Un favore ce lo ha fatto Claudio Frontera, Presidente colto che tra una riunione che aveva per oggetto la bitumazione delle strade ed un altra sui rifiuti solidi urbani, chiacchierava paragonando Berlusconi a MacBeth (che Berlusconi non ha sicuramente letto). Una volta un "profano" degli affari provinciali, abbastanza sconcertato dal fatto che ad un dipendente di modesto grado si occupasse senza bollini, autorizzazioni funzionariali, in maniera decisamente personale ed anarchica di sbrogliare alcune questioni, anche delicate, per conto dell'Ente, chiese a Frontera, che cosa facessimo, intendendo forse quale fosse il nostro reale compito. Frontera ridacchiò e rispose: "Lui? .. fa la Provincia" Dal nostro punto di vista un riconoscimento, forse pure troppo alto. Orbene un qualsiasi cittadino sarebbe autorizzato a pensare che un buon amministratore come Frontera che termina il suo secondo mandato di Presidente ad appena 50 anni venga utilizzato amministrativamente in qualche altra veste, dalla forza politica che lo ha espresso. Niente di tutto ciò i DS Livornesi (a riprova che dalla Quercia non nascono ghiandoni solo all'Elba) hanno deciso di "pensionare" una delle non frequentissime intelligenze politiche labroniche. Siamo troppo poco dentro i walzerini dei Quattro Mori per un'analisi completa, per comprendere fino in fondo a quale lato di Piazza Civica, o altro notabilato e/o loggia, Frontera abbia rotto i coglioni, sta di fatto che è stato ingiustamente impallinato. Ci resta solo la soddisfazione etologica di veder provata una nostra teoria: che i diessini (fattispecie i riformisti) siano esattamente opposti agli insetti sociali come le formiche le termiti le api etc. Queste ultime sono povere creature con poche facoltà di pensiero individuale ma molta determinazione che determinano una "intelligenza collettiva"; al contrario i dalemini, presi ognuno per suo conto possono essere catalogati come individui raffinatamente pensanti, ma quando vanno a formare un "unicum" danno prove di un'ineguagliabile "stupidità di massa". Come nel caso di specie - Ciao Presidente.