Continuano gli abbattimenti di cinghiali nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, mentre nei territori esterni alle aree protette si è già chiusa la stagione venatoria. L’ordinanza emessa dal Commissario indica i requisiti necessari per ottenere un regolare permesso per esercitare la caccia nel territorio salvaguardato. I criteri di massima per la realizzazione degli abbattimenti di urgenza del cinghiale nell’area protetta mediante operatori volontari sono fissati nei 16 punti dell’ordinanza e specificano le modalità con le quali devono essere affrontate le battute selettive di caccia. Le operazioni sono regolate per orari, tipo delle armi e munizioni, strumentazione accessoria utilizzabile e disposizioni di sicurezza, secondo le disposizioni di legge. Visto che l’allargamento dei territori di cattura a quelli perimetrali del Parco si è reso necessario per la particolare insistenza sul territorio elbano del suino selvatico che costituisce una seria minaccia per le attività agricole e per l’intero equilibrio naturale, è d’altra parte anche un’operazione estremamente delicata introdurre squadre di cacciatori all’interno di una zona di massimo rispetto ambientale, senza violare o turbare lo status di quel particolare territorio. A questo proposito si legge che “Gli interventi di abbattimento devono garantire il rispetto dell’ecosistema e della fauna non bersaglio, senza modificare lo stato dei luoghi”. Per quanto concerne la sicurezza e la segnalazione della battuta in corso si recita che “Prima dell’inizio delle operazioni, i responsabili hanno cura di disporre, in punti ben visibili, sulla viabilità pubblica di accesso alla zona interessata, un minimo di 4 cartelli di segnalazione”. Pubblichiamo l’ordinanza nella versione integrale nella rubrica “Ambiente”.
cinghiali con i piccoli