La prima coalizione a scoprire le carte sui nomi e le intenzioni di overno è stata quella del centrodestra, mentre il centrosinistra dovrebbe uscire allo scoperto all'ultimo minuto. La prima cosa che salta agli occhi nella nuova compagine è l'uscita di scena completa di Ruggero Barbetti a cui, pur non potendosi presentare come candidato sindaco, non era preclusa la strada come semplice consigliere. La coalizione si trova così senza l'elemento più carismatico. A cosa si debba imputare l'autoesclusione è difficile da dire: a voler essere maligni si potrebbe pensare che preferisca condizionare la lista dall'esterno. Ma potrebbe avere nelle sue brame l'intenzione di provare altre strade politiche più consone alla sua ambizione. Quelli che ci sono invece formano una lista che di centro ha molto poco, ma in compenso non deluderà gli elettori dell'ultradestra. Per cercare di rendere chiaro chi sono i nomi della lista proviamo a fare un giochetto. Immaginiamo di spiegarli secondo le definizioni affibbiate ai repubblicani americani dai giornalisti di sinistra: falchi e colombe. Ovviamente in questo caso valgono solo caratteristiche come autoritarismo e spregiudicatezza amministrativa (connotati tipici dei falchi), e conciliazione e rispetto delle persone e delle regole (elementi più connaturati nelle colombe). Notiamo così che rispetto alla vecchia amministrazione vengono riconfermati più i primi che le seconde. Rimangono al loro saldo posto di comando i due superfalchi Luperini e Bartolini (che finora sono stati al servizio della cittadinanza come Bush è stato portavoce di un pensiero gandhiano) e non si smuovono altri due falchetti come Gelsi e Morosi. Se poi leggiamo i nomi delle new entry troviamo almeno altri cinque a cui sembrano spuntare più le piume da falco che da colomba. Della maggioranza uscente l'unica colomba che si è salvata alla nidiata è Filippo Boreali, che dopo tanto traccheggiare ha dato la sua disponibilità. Ma a parte lui di candidi piumati se ne intravedono pochi. E il candidato sindaco? Senza dubbio una colomba. Resta adesso da stabilire come farà a barcamenarsi in mezzo a questa covata. Infatti, a parte lo squilibrio di forze in campo tra intransigenti e moderati, le giunte del passato erano guidate da un falco dal piglio decisionista come Barbetti: ogni volta che il sindaco chiamava, i compari rispondevano compatti senza alcuna rimostranza, dubbio o intralcio di sorta. Francamente risulta difficile credere che un uomo dalla indubbia rispettabilità ma dallo scarso polso come Claudio Della Lucia possa tirare così facilmente le fila di quella che si potrebbe presentare come una maggioranza indisciplinata. Ogni volta che si presenterà a discutere di certe scelte c'è il rischio che si trovi a interpretare il ruolo di domatore in una gabbia di leoni poco addomesticati. Certo è anche vero che Barbetti stesso partì da carneade, sballottato dai papaveri democristiani e socialisti, ed è finito da assoluto protagonista della scena. Per Della Lucia si pone quindi il dilemma se rimanere all'ombra del mentore, o iniziare a camminare con le sue gambe. Nel secondo caso però dovrà lui stesso indossare le penne del falco per tenere a bada i suoi, e dare un cambio di rotta alla discutibile linea politica intrapresa dal predecessore. Un cambio di rotta che non sembra profilarsi a leggere la prima bozza del programma. Anzi a chiare lettere è scritto che l'intendimento è quello di proseguire nella stessa strada: è finita l'era Barbetti ma non è finito il barbettismo, dunque. Non c'è alcuna intenzione di affrontare le partite perse dalle precedenti amministrazioni e i punti sono talmente vaghi che non significano assolutamente niente. In un paese normale con un programma del genere ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate. (E' anche per questo che la sinistra deve necessariamente presentare un programma chiaro e alternativo: è il modo più efficace per smascherare la pochezza degli avversari). Qualcuno dice non a torto che il vero programma della destra è scritto sulle concessioni edilizie rilasciate, che i manifesti sono i cartelli di cantiere e che i veri partiti politici sono le consorterie che sostengono i diversi candidati. Resta da vedere se anche questa volta tutto ciò farà la differenza. Un'ultima cosa: il nome del gruppo è "Lista civica per Capoliveri". Viva la fantasia!
Naregno Spiaggia Capoliveri piccola