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Due anni di carcere a Mazzarri, Pesce e Gallitto a giudizio per le auto blu

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 07 maggio 2004

Due anni di reclusione, con la sospensione della pena: questa la condanna inflitta oggi, con rito abbreviato, dal Giudice delle Udienze Preliminari di Livorno Roberto Urgese a Gabriele Mazzarri, l' ex capo ufficio tecnico del comune di Marciana, all' Isola d'Elba, imputato di peculato per aver intascato, questa l'accusa, cinquantamila euro di diritti di segreteria per le licenze edilizie. I Pubblici Ministeri Antonio Giaconi e Mario De Bellis avevano chiesto una condanna di tre anni. Soddisfatta la difesa di Mazzarri: «Abbiamo ottenuto quanto volevamo - ha spiegato l' avvocato Anna Francini - e cioè la sospensione della pena. Anche perchè Mazzarri, dopo sei mesi di carcere nonostante avesse immediatamente ammesso le proprie responsabilità, ha interamente risarcito il Comune versando una cifra superiore ai 60 mila euro tra spese legali e interessi». Il Giudice Roberto Urgese ha anche disposto la restituzione dei conti correnti a Mazzarri. Pochi giorni fa la Corte dei Conti, tuttavia, aveva disposto il sequestro dei beni del dirigente comunale per una cifra complessiva di oltre 188 mila euro. Gabriele Mazzarri è indagato anche nell'inchiesta, collegata a presunti abusi edilizi all'Elba, condotta dalla procura di Genova e che ha coinvolto imprenditori, professionisti, l' ex capo dei gip di Livorno Germano Lamberti, e i due ex prefetti di Livorno e Isernia, Vincenzo Gallitto e Giuseppe Pesce. Ed a proposito dei due protagonisti dell'inchiesta sugli "Abusi Eccellenti" La procura di Livorno ha chiesto il rinvio a giudizio per i due ex prefetti di Livorno e Isernia, Vincenzo Gallitto e Giuseppe Pesce, accusati di peculato d'uso per un presunto utilizzo disinvolto delle auto blù della prefettura livornese. Per Pesce l'accusa si riferisce al periodo in cui era vice prefetto di Livorno. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dai Pubblici Ministeri Antonio Giaconi e Mario De Bellis, Gallitto e Pesce avrebbero impiegato a scopi non istituzionali le auto di rappresentanza assegnate dal Ministero dell'Interno alla Prefettura di Livorno.


Marciana veduta

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